Musk frena sull'America Party: per il 2028 valuta di sostenere JD Vance

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Elon Musk procede con cautela e frena sul progetto di fondare un nuovo partito politico negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il ceo di Tesla avrebbe confidato ai suoi collaboratori più stretti di voler concentrare l’attenzione sulle sue aziende, rinviando l’idea di lanciare una nuova forza politica che potrebbe creare attriti con influenti esponenti repubblicani.

Le fonti citate dal quotidiano spiegano che Musk non avrebbe abbandonato del tutto il piano e potrebbe rivalutare la questione con l’avvicinarsi delle elezioni di Midterm del 2026. Alla fine di luglio, però, è stata annullata una call con un gruppo specializzato nell’organizzazione di campagne elettorali: ai partecipanti è stato riferito che la priorità di Musk resta la gestione delle sue società. Da parte sua, il magnate e i suoi portavoce non hanno rilasciato commenti.

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Solo all’inizio di luglio, Musk aveva parlato pubblicamente dell’ipotesi di un America Party, presentato come alternativa ai due principali partiti politici, con l’obiettivo di intercettare gli elettori delusi. A fine maggio, dopo l’uscita dal Doge e alcune scintille con Donald Trump, Musk aveva rilanciato questa possibilità, accendendo i riflettori su un suo eventuale ingresso diretto nell’arena politica.

Il Wall Street Journal sottolinea come Musk abbia sempre mantenuto un canale aperto con il vicepresidente JD Vance, con il quale sarebbe rimasto in contatto anche nelle ultime settimane. Proprio per non incrinare questo rapporto, Musk avrebbe confidato ai collaboratori che un nuovo partito rischierebbe di complicare le relazioni con l’esponente repubblicano.

Secondo le ricostruzioni del quotidiano, Musk e i suoi collaboratori starebbero valutando l’idea di destinare parte delle risorse a sostegno di Vance qualora decidesse di candidarsi alla presidenza nel 2028. Un’opzione che al momento resta sul tavolo come alternativa al lancio di una nuova forza politica.