Ucraina-Russia, vertice alla Casa Bianca: Trump incontra Zelensky e i leader europei

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Oggi, lunedì 18 agosto, si tiene a Washington un incontro cruciale tra il presidente americano Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il bilaterale sarà seguito da una sessione allargata con i principali leader europei e con il segretario generale della Nato Mark Rutte. La giornata alla Casa Bianca prevede ore di colloqui e un pranzo di lavoro.

Alla riunione parteciperanno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente della Finlandia Alexander Stubb e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.

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Secondo la CNN, l’agenda del vertice prevede tre fasi: l’incontro bilaterale tra Trump e Zelensky, la sessione allargata con i leader europei e, infine, il pranzo di lavoro. Si tratta del primo faccia a faccia tra i due presidenti dopo la tesa riunione del 28 febbraio scorso, quando nello Studio Ovale si registrò un duro scontro verbale alla presenza del vicepresidente americano JD Vance, che prenderà parte anche al vertice odierno.

Al centro del dibattito ci saranno le questioni territoriali, dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto il riconoscimento del Donetsk durante il vertice in Alaska con Trump. Zelensky, parlando a Bruxelles, ha ribadito che «per la costituzione è impossibile cedere o scambiare territori», sottolineando che Putin non è riuscito a conquistare la regione in oltre dodici anni di conflitto.

Altro tema chiave saranno le garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Zelensky, con un messaggio pubblicato su X, ha spiegato che queste dovranno essere «molto pratiche», comprendendo protezione terrestre, aerea e marittima, e sviluppate con il contributo dell’Europa. In un successivo post su Telegram ha ribadito la necessità di definire nel dettaglio cosa tali garanzie includeranno e come verranno assicurate.

Ursula von der Leyen ha dichiarato che l’Ucraina deve trasformarsi in «un porcospino d’acciaio, indigesto per possibili invasori», insistendo sull’urgenza di garanzie solide per tutelare gli interessi vitali di Kiev e dell’Europa. Anche l’Italia ha sostenuto questa linea: nella ‘call dei Volenterosi’, a cui ha preso parte la premier Giorgia Meloni, Palazzo Chigi ha confermato la necessità di mantenere alta la pressione collettiva sulla Russia e di offrire garanzie credibili all’Ucraina.

Il presidente francese Macron ha anticipato che i leader europei chiederanno a Trump fino a che punto intenda sostenere le garanzie di sicurezza. Macron ha sottolineato che queste non sono necessarie soltanto per l’Ucraina, ma anche per la sicurezza della Francia e dell’intera Europa di fronte all’«atteggiamento revisionista» della Russia. Secondo il leader francese, infatti, Putin non mira alla pace ma alla «capitolazione di Kiev».