Ucraina, Meloni intravede spiragli di pace: Solo Kiev può decidere se trattare

Uno spiraglio per la pace si apre all’orizzonte, anche se la fine del conflitto resta lontana. Giorgia Meloni vede ora un accordo come “possibile”, pur definendolo “complicato”, ma a una condizione precisa: solo Kiev potrà decidere cosa concedere e cosa rifiutare alla Russia.
Il vertice di Anchorage, in Alaska, tra il presidente americano Donald Trump e l’omologo russo Vladimir Putin non ha prodotto risultati concreti, ma ha acceso nuove prospettive. Subito dopo l’incontro, il leader della Casa Bianca ha aggiornato in videocollegamento il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader europei, tra cui Meloni. La call è durata circa un’ora e mezza, secondo fonti americane.
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Washington prepara già il prossimo passo: lunedì Zelensky incontrerà Trump negli Stati Uniti, in un vertice a cui sono stati invitati anche i capi di governo europei. Un nuovo confronto che arriva a pochi mesi dal delicato faccia a faccia alla Casa Bianca dello scorso febbraio.
In un comunicato congiunto diffuso al termine della telefonata, Meloni e gli altri leader europei hanno accolto “con favore gli sforzi del presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione russa e raggiungere una pace giusta e duratura”. La nota porta la firma di Macron, Merz, Starmer, Stubb, Tusk, Costa, von der Leyen e della premier italiana.
I leader sottolineano la necessità di garanzie di sicurezza solide e vincolanti per proteggere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. La posizione americana, assicurano, rafforza questa linea. La coalizione europea ribadisce inoltre che non devono esserci limiti né alle forze armate ucraine né alla loro cooperazione con Paesi terzi. “La Russia non può avere un diritto di veto sul percorso dell’Ucraina verso l’Ue e la Nato”, affermano i leader, promettendo sostegno a Kiev e avvertendo Mosca: “Finché continueranno le uccisioni, le sanzioni resteranno e verranno rafforzate”.
Meloni, in una dichiarazione successiva, ha chiarito il punto centrale della posizione italiana: “Solo l’Ucraina potrà trattare sulle condizioni e sui propri territori”. Secondo la premier, la chiave del negoziato risiede nelle garanzie di sicurezza, indispensabili per prevenire nuove aggressioni russe. “Solo robuste e credibili garanzie potranno evitare future invasioni”, ha sottolineato.
La proposta italiana di estendere a Kiev le tutele previste dall’articolo 5 della Nato è stata ripresa anche da Trump. Meloni evidenzia che la clausola di sicurezza collettiva permetterebbe all’Ucraina di beneficiare del sostegno di tutti i partner, compresi gli Stati Uniti, pronti ad attivarsi in caso di nuove aggressioni.
La diplomazia non si ferma: alla vigilia del faccia a faccia tra Trump e Zelensky, i leader europei della cosiddetta “coalizione dei volenterosi” si riuniranno di nuovo in videoconferenza per definire la strategia comune, nella speranza che il percorso verso la pace diventi finalmente più concreto.