Allarme suicidi in carcere, Forza Italia chiede riforme. Delmastro (FdI): no a svuota-carceri

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Sul tema dei suicidi in carcere si accende lo scontro politico estivo tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Dopo la nota del ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio, che aveva negato l’esistenza di un vero e proprio allarme nelle carceri, il partito di Antonio Tajani torna a sollevare la questione.

A intervenire è il deputato Tommaso Calderone, membro della Commissione Giustizia della Camera. In un primo comunicato dal tono polemico, Calderone aveva denunciato: “Nessuna riforma sulla custodia cautelare. Nessuna riforma sulle misure alternative e sulla liberazione anticipata”, richiamando la necessità di “autocritica” e meno “chiacchiere”. Parole poi parzialmente riviste in una seconda versione più moderata, nella quale rimane la sostanza del messaggio: “È passato un altro anno e continuiamo ad assistere a decine di detenuti che si suicidano. Non abbiamo risolto il problema e sono i numeri a dimostrarlo. Occorre riflettere sulla custodia cautelare, sulle misure alternative e sulla liberazione anticipata. La certezza della pena deve restare indiscutibile, ma serve intervenire con riforme mirate”.

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La replica arriva dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, esponente di Fratelli d’Italia, che esclude qualsiasi ipotesi di svuota-carceri. Intervistato dall’Adnkronos, Delmastro sottolinea: “Non è all’ordine del giorno per FdI alcuna misura che eroda la certezza della pena e che non risponda alle esigenze di giustizia delle vittime e alla sicurezza dei cittadini”.

Delmastro rivendica l’impegno del governo con il nuovo piano carceri, che prevede investimenti per 750 milioni di euro destinati a recuperare 10.000 posti detentivi mancanti: “Una cifra mai vista in Italia”, precisa. E aggiunge: “Da quando sono nato, circa 50 anni fa, il sovraffollamento carcerario era già un problema e mancavano 10.000 posti. Oggi, nel mezzo del cammin della mia vita, la situazione è la stessa. Tutte le ricette adottate finora, compresi gli svuota-carceri, si sono dimostrate fallimentari. La soluzione è investire in nuove strutture e spazi più adeguati”.