Monica Seles rivela: 'Ho la miastenia grave, fatico anche ad asciugarmi i capelli

Monica Seles, ex tennista statunitense di origine serba e vincitrice di nove titoli Slam, ha rivelato di essere affetta da miastenia grave, una malattia autoimmune neuromuscolare. I primi segnali sono comparsi proprio sul campo da gioco: «Stavo giocando con alcuni bambini e familiari e mi capitava di non vedere bene la palla. Pensavo: “Ne vedo due”. Erano sintomi che non potevo ignorare», ha raccontato in un’intervista all’Associated Press.
Dopo vari esami, è arrivata la diagnosi: «Da quel momento è iniziato questo percorso. Mi ci è voluto tempo per assimilarlo e parlarne apertamente. Influisce molto sulla mia vita quotidiana, al punto che è diventato difficile anche asciugarmi i capelli».
Seles, oggi 51enne, ha ricevuto la diagnosi tre anni fa ma ha scelto di rendere pubblica la notizia alla vigilia degli US Open 2025, in programma dal 24 agosto, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su una patologia ancora poco conosciuta.
Secondo il National Institute of Neurological Disorders and Stroke, la miastenia grave è una malattia neuromuscolare cronica che provoca debolezza nei muscoli volontari. Colpisce soprattutto donne adulte e uomini anziani, ma può manifestarsi a qualsiasi età, anche nell’infanzia. L’Humanitas la definisce una patologia autoimmune che interessa la giunzione neuromuscolare: non è guaribile, ma può essere controllata con una diagnosi tempestiva e cure adeguate.
Classificata tra le malattie rare, ha una prevalenza stimata di 1 caso ogni 5.000 persone e un’incidenza tra 1/250.000 e 1/33.000 in Europa. Colpisce entrambi i sessi, con una maggiore frequenza nelle donne sotto i 40 anni (esordio precoce) e negli uomini sopra i 50 (esordio tardivo). I sintomi includono debolezza muscolare fluttuante e affaticamento di muscoli oculari, bulbare, scheletrici e respiratori, causati da autoanticorpi che attaccano le proteine della giunzione neuromuscolare.
La patologia può manifestarsi in forma oculare, con interessamento dei muscoli estrinseci oculari, o in forma generalizzata, che coinvolge più distretti muscolari. I sottotipi includono l’esordio precoce, l’esordio tardivo e la miastenia associata a timoma. All’esordio, i muscoli più colpiti sono spesso quelli extraoculari (ptosi palpebrale e diplopia), seguiti da muscolatura bulbare (disfagia, dispnea), facciale e orofaringea (debolezza facciale, difficoltà a masticare e parlare) e muscolatura prossimale degli arti.
L’andamento può essere lento o a rapida progressione. Nei casi gravi si possono verificare crisi miasteniche respiratorie, spesso legate a infezioni, interventi chirurgici o determinati farmaci. Il peggioramento serale e dopo sforzo fisico è tipico.
Le terapie mirano a ridurre i sintomi e includono farmaci sintomatici come gli inibitori della colinesterasi (piridostigmina), trattamenti immunosoppressivi e steroidi come il prednisone, utilizzato ad alte dosi all’esordio e poi ridotto gradualmente. In alcuni casi si ricorre a farmaci come azatioprina, methotrexate o micofenolato. La timectomia è indicata nei casi di timoma o, in determinate condizioni, in presenza di iperplasia timica.
Per le crisi respiratorie acute o le forme resistenti ai trattamenti standard, si utilizzano terapie immunomodulanti come plasmaferesi e immunoglobuline endovenose ad alto dosaggio. Negli ultimi anni, nuove terapie mirate come Eculizumab, Ravulizumab, Efgartigimod e Rituximab hanno aperto prospettive importanti, soprattutto in base al profilo anticorpale del paziente.