Mostro Firenze, rigettata la richiesta di revisione della condanna all'ergastolo per Mario Vanni

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La Corte d'Appello di Genova ha dichiarato inammissibile l'istanza di revisione della condanna all’ergastolo inflitta a Mario Vanni, uno dei condannati per quattro duplici omicidi attribuiti al cosiddetto Mostro di Firenze.

La richiesta era stata presentata dagli avvocati Valter Biscotti e Antonio Mazzeo, su mandato del nipote Paolo Vanni. Al centro della nuova istanza una perizia di entomologia forense, secondo cui la data dell’ultimo delitto, quello degli Scopeti del 1985, sarebbe da anticipare di due giorni rispetto a quanto stabilito in fase processuale.

Il sostituto procuratore generale Alessandro Bogliolo ha ritenuto “inammissibile” la richiesta, spiegando che le presunte nuove prove non risultano sufficienti a mettere in discussione la sentenza definitiva della Corte di Cassazione risalente al 2000. La Corte d’Appello ha condiviso questa valutazione, motivando in tre pagine il rigetto dell’istanza: le nuove evidenze scientifiche non sarebbero rilevanti ai fini di una revisione.

La difesa ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione. L’avvocato Biscotti ha criticato la decisione della Corte, accusandola di aver esaminato il merito delle nuove prove in contrasto, secondo lui, con la giurisprudenza consolidata in materia di revisione. Ha inoltre definito “sorprendente” la coincidenza temporale tra il rigetto dell’istanza e la recente diffusione della notizia sulla presunta paternità di Natalino Mele, che a suo giudizio potrebbe fungere da elemento di distrazione.

Mario Vanni, ex postino originario di San Casciano Val di Pesa, fu condannato nel 1999 per i delitti avvenuti tra il 1982 e il 1985. È deceduto nel 2009, all’età di 81 anni, mentre si trovava in carcere.