Vertice Zelensky-Putin proposto da Kiev ad agosto, Mosca apre a mini-tregua

Il terzo round di negoziati tra Russia e Ucraina si è concluso a Istanbul in appena 40 minuti, ma ha portato sul tavolo due proposte di rilievo: Kiev ha chiesto un incontro tra i presidenti Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin entro agosto, mentre Mosca ha offerto una mini-tregua di 24-48 ore per facilitare operazioni umanitarie.
"Abbiamo proposto alla parte russa di organizzare un incontro fra i leader entro la fine di agosto", ha dichiarato il capo negoziatore ucraino Rustem Umerov al termine dei colloqui. Secondo Umerov, l'accettazione di questa proposta da parte della Russia "dimostrerebbe un approccio costruttivo" e rafforzerebbe la fiducia degli alleati occidentali.
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L'Ucraina insiste su un cessate il fuoco pieno e incondizionato come base per ogni trattativa. Umerov ha sottolineato la necessità di un vertice con la partecipazione dei presidenti di Stati Uniti e Turchia, Donald Trump e Recep Tayyip Erdogan, considerati attori chiave per una possibile mediazione.
Da Mosca è arrivata una prima risposta cauta. Il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky ha dichiarato che "perché un incontro tra i leader possa avvenire, è necessario prima definire i termini dell'accordo". Medinsky ha aggiunto che lo scopo dell'incontro non dovrebbe essere la discussione, ma la firma dell'accordo stesso.
Parallelamente, la Russia ha proposto all'Ucraina una tregua limitata di 24-48 ore sulla linea del fronte per consentire il recupero dei feriti e dei caduti. "Abbiamo nuovamente suggerito una pausa umanitaria per dare modo alle squadre mediche di operare e ai comandanti di recuperare i corpi dei loro soldati", ha spiegato Medinsky.
Nonostante i colloqui, le posizioni sulle bozze di memorandum restano ancora lontane. "Le posizioni sono piuttosto distanti", ha ammesso Medinsky. Le delegazioni si sono comunque impegnate a proseguire il dialogo, con l’auspicio di attivare a breve anche gruppi di lavoro tecnici.
Il consigliere del presidente ucraino, Andriy Yermak, ha ribadito su X la posizione di Kiev: "La priorità è il silenzio totale lungo la linea del fronte e la fine degli attacchi alle infrastrutture civili. È da qui che deve iniziare il cammino verso una vera pace".
Yermak ha confermato che Kiev è pronta a implementare un cessate il fuoco immediato e ha rimarcato l'importanza degli aspetti umanitari, come lo scambio di prigionieri, la liberazione dei civili e il rimpatrio dei bambini ucraini deportati.
Tra i risultati concreti dell'incontro di Istanbul c'è un nuovo accordo per lo scambio di prigionieri di guerra: 1.200 militari saranno rilasciati da ciascuna parte. Inoltre, Mosca ha comunicato la disponibilità a restituire a Kiev i corpi di circa 3.000 soldati ucraini uccisi.