Arrestata la coppia armata che seminava il terrore tra Gioia Tauro e Locride
Una svolta decisiva nella lotta al crimine scuote la Piana di Gioia Tauro e la Locride: la cattura della coppia armata che terrorizzava la zona. Dopo mesi di terrore, i carabinieri di Taurianova hanno arrestato due uomini di Rosarno, ritenuti responsabili di numerose rapine violente. La loro presenza aveva seminato paura tra cittadini e commercianti. La loro cattura segna un passo importante nella riappropriazione della sicurezza.

È finita la serie di rapine violente che da mesi metteva in allarme la Piana di Gioia Tauro e la Locride, nel Reggino. I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taurianova, coordinati dalla Procura di Palmi, hanno arrestato due uomini di Rosarno, ritenuti responsabili di almeno otto colpi tra uffici postali e negozi.
I due, entrambi pregiudicati, agivano sempre con il volto coperto e armati di taser, pistole e persino di un ordigno rudimentale. Il bottino complessivo delle rapine, riuscite o tentate, supera i 50mila euro. Le azioni venivano pianificate nei minimi dettagli: gli orari scelti erano sempre quelli di chiusura, e le vie di fuga erano preparate in anticipo con auto rubate lasciate in moto poco distanti dai luoghi presi di mira.
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Uno degli episodi più gravi risale all’ottobre 2024, durante un tentativo di rapina all’ufficio postale di Anoia, quando fu utilizzato un esplosivo artigianale per forzare l’ingresso. La dinamica criminale, fatta di violenza improvvisa e pressione psicologica sulle vittime, aveva seminato panico nella comunità locale.
Le indagini, condotte con metodi tradizionali e supportate dalle immagini di videosorveglianza, hanno consentito agli inquirenti di individuare i responsabili. Decisivo un video che li ritrae mentre cercavano di rubare un’auto “pulita” per un colpo: le immagini hanno permesso di ricostruire l’intera rete criminale, portando alla raccolta di gravi elementi di prova.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambi, ritenendo fondato e consistente il quadro accusatorio. Le accuse nei loro confronti comprendono rapina aggravata, detenzione illegale di armi, uso di esplosivi e ricettazione di veicoli rubati.