Oltre 6 miliardi di Terre nella Via Lattea: la straordinaria stima degli astronomi

Sei stelle di tipo G, come il nostro Sole, e rappresentano i luoghi più promettenti per scoprire mondi potenzialmente abitabili. L’ultima stima degli astronomi apre nuove frontiere nell’esplorazione spaziale, alimentando sogni e curiosità sull’esistenza di vita extraterrestre. Questi dati straordinari ci invitano a riflettere: siamo davvero soli nell’universo o ci sono altri mondi pronti a svelare i loro segreti?

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Un recente studio dell’Università della British Columbia (Canada), basato sui dati della missione Kepler della NASA, ha stimato che nella nostra galassia potrebbero esistere oltre 6 miliardi di pianeti simili alla Terra. Un risultato sorprendente che accende nuovamente il dibattito sull’abitabilità oltre il Sistema Solare.

La ricerca si concentra esclusivamente su stelle di tipo G, analoghe al Sole, ovvero rocciose e con dimensioni paragonabili alla Terra, che orbitano nelle così dette zone abitabili dei loro sistemi stellari. In altre parole, in regioni dove le condizioni permettono la presenza di acqua liquida sulla superficie e, potenzialmente, la vita.

Gli studiosi, tra cui Michelle Kunimoto e Jaymie Matthews, hanno rielaborato le stime del tempo facendo emergere una frequenza di pianeti simili alla Terra pari a circa 0,18 per stella di classe G. Dato che la Via Lattea ospita circa 400 miliardi di stelle, di cui il 7 % è di tipo G, ne deriva una cifra sbalorditiva: più di 6 miliardi di mondi “Terra-like”.

L’uso delle osservazioni di Kepler è cruciale: fino a oggi sono stati scoperti oltre 4.100 esopianeti con dimensioni e orbite compatibili con la presenza di acqua. Tuttavia, questi pianeti più piccoli e distanti dalle proprie stelle tendono a sfuggire agli attuali strumenti. Lo studio della UBC ha quindi applicato nuovi metodi per considerare anche quelli "nascosti".

Questo risultato raddoppia o supera le stime precedenti: nel 2013 si pensava che solo attorno a stelle di classe G potessero orbitare circa 8,8 miliardi di pianeti abitabili, mentre considerando tutte le stelle della galassia — incluse le nane rosse — si ipotizzava la presenza di circa 40 miliardi di potenziali mondi abitabili.

La ricerca solleva domande profonde sull’esistenza di forme di vita extraterrestre. Il noto paradosso di Fermi – “Se viviamo in un cosmo pieno di vita, dove sono tutti?” – resta in sospeso. Le principali teorie suggeriscono che la vita intelligente possa essere estremamente rara o che le civiltà avanzate scelgano di rimanere silenziose o siano troppo distanti per essere individuate.

Sebbene la stima non garantisca la presenza di vita, offre una solida base statistica: miliardi di pianeti rocciosi, con dimensioni e condizioni simili a quelle terrestri, gravitano attorno a stelle “gemelle” del Sole nella nostra galassia.

In definitiva, questa nuova ricerca aggiunge un tassello chiave nell’astrobiologia e nell’astrofisica, evidenziando il vasto potenziale della Via Lattea di ospitare mondi simili al nostro. Un input prezioso per futuri studi, missioni spaziali e nuove strategie di osservazione per cercare davvero un “secondo pianeta Terra”.