Tutti i retroscena dell'annullamento: chi è Valery Gergiev e perché è stato annullato il concerto alla Reggia di Caserta
Scopri i retroscena dietro l’annullamento del concerto di Valery Gergiev alla Reggia di Caserta, un evento che ha sollevato polemiche e dibattiti. Il celebre direttore russo, noto per le sue affiliazioni politiche, si è trovato al centro di una forte pressione da parte di cittadini, istituzioni e associazioni culturali. Ma cosa c’è dietro questa decisione e quale ruolo hanno avuto le firme di oltre 16.000 sostenitori? Scopriamolo insieme.

Il celebre direttore d'orchestra russo Valery Gergiev, 72 anni, noto per la sua stretta vicinanza a Vladimir Putin, ha visto cancellato il suo concerto previsto il 27 luglio alla Reggia di Caserta, nell’ambito del festival “Un’Estate da Re”.
La decisione è arrivata dopo un’ondata di pressioni politiche, culturali e civili: oltre 16.000 firme, tra cui quelle di premi Nobel, politici e attivisti, hanno denunciato l’evento come potenziale amplificatore della propaganda del Cremlino.
Grande impulso alla protesta è venuto da Yulia Navalnaya, vedova del dissidente Alexei Navalny, che ha definito la presenza del maestro russo “un regalo al dittatore” e “complice delle politiche criminali di Putin”.
Sul fronte istituzionale, la direttrice della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei, ha annunciato l’annullamento con un comunicato breve ma deciso: “la scelta è stata adottata per ragioni di opportunità e tutela dell’immagine dell’istituto, evitando strumentalizzazioni ideologiche”.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha espresso sostegno alla decisione richiamando la differenza fra “arte libera” e “propaganda”, criticando duramente l’utilizzo di fondi pubblici per un’esibizione così controversa.
Lo scontro si è acceso pure ad altri livelli: il governatore campano Vincenzo De Luca aveva difeso l’evento in nome del dialogo culturale, mentre alcune forze politiche come PD, Azione e Radicali ne avevano chiesto l’immediata cancellazione.
L’ambasciata russa a Roma ha reagito bollando la decisione come un danno all’immagine italiana, sostenendo che l’Italia stessa “minerebbe la propria autorità e ospitalità”.
Chi è Valery Gergiev? Nato a Mosca, cresciuto nel Caucaso, si è formato al Conservatorio di San Pietroburgo. È stato direttore del Mariinskij di San Pietroburgo e dal 2023 guida il Bolshoi di Mosca. Apprezzato a livello internazionale, ha diretto per le principali orchestre del mondo – dalla Scala al Met – ma le sue posizioni filo-Putin gli hanno costato l’esclusione da istituzioni come la Philharmonie di Monaco e la Royal Academy in Svezia dopo il 2022.
Il concerto alla Reggia di Caserta avrebbe segnato il suo ritorno in Europa occidentale dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ma è stato bloccato per tutelare valori democratici e impedire un uso strumentale dell’arte.