Gaza, Tajani firma l'appello dei 25 Paesi: Troppe vittime, Israele cambi rotta
In un gesto che scuote la diplomazia internazionale, Antonio Tajani ha firmato a nome dell’Italia l’appello dei 25 Paesi contro le recenti escalation a Gaza. La dichiarazione critica duramente Israele per la gestione del conflitto e la distribuzione degli aiuti umanitari, segnando una svolta significativa nella posizione italiana. Ogni giorno, le vittime innocenti aumentano, e questa presa di posizione potrebbe rappresentare il primo passo verso un cambiamento necessario e urgente.

Antonio Tajani ha sottoscritto a nome dell’Italia una dichiarazione congiunta con altri ventiquattro Paesi, criticando duramente la gestione da parte di Israele del conflitto a Gaza, la distribuzione degli aiuti umanitari e le politiche nei Territori palestinesi occupati. Un segnale di svolta per la linea diplomatica italiana.
“Ogni giorno ci sono troppi morti, è inaccettabile”, ha dichiarato Tajani davanti a Palazzo Chigi. Il documento chiede un cessate il fuoco immediato e l’accesso rapido agli aiuti umanitari. “La situazione a Gaza è insostenibile”, ha aggiunto il ministro, ribadendo che vanno liberati senza condizioni gli ostaggi israeliani, ma al contempo Israele deve agire concretamente per fermare le violenze.
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Il testo firmato dai ministri degli Esteri evidenzia come la sofferenza dei civili palestinesi abbia “raggiunto livelli insostenibili”. Critiche dirette al sistema di distribuzione degli aiuti da parte di Israele, definito “pericoloso”, e alla lentezza con cui viene autorizzato l’ingresso delle forniture umanitarie.
“Condanniamo l’uccisione di civili, anche bambini, mentre cercano acqua e cibo. È agghiacciante che oltre 800 palestinesi siano stati uccisi mentre tentavano di accedere agli aiuti”, si legge nel documento. I Paesi firmatari chiedono a Israele di adempiere ai propri obblighi secondo il diritto umanitario internazionale e di permettere alle organizzazioni umanitarie di operare in sicurezza.
Particolarmente dura la condanna contro i progetti di creare una “città umanitaria” per i palestinesi: “uno sfollamento forzato permanente è una violazione del diritto internazionale”. Tajani ha precisato che l’Italia è contraria sia all’isolamento che alla deportazione dei palestinesi: “Hanno diritto a uno Stato sulla loro terra”.
La dichiarazione denuncia anche il piano di insediamento israeliano E1, ritenuto un ostacolo decisivo alla nascita di uno Stato palestinese. “Se attuato, dividerebbe in due il futuro Stato palestinese, violando apertamente il diritto internazionale”, affermano i ministri. La costruzione di nuovi insediamenti, soprattutto a Gerusalemme Est, e l’aumento delle violenze dei coloni sono elementi che, secondo i firmatari, devono cessare immediatamente.
La firma dell’Italia arriva a poche settimane dal rifiuto di Roma a misure più dure contro Israele in sede europea. Le dichiarazioni di Tajani segnalano un irrigidimento della posizione italiana, anche alla luce della perdita di legittimità politica di Israele nella regione. Intanto, cresce l’attenzione verso la conferenza internazionale a guida franco-saudita sulla soluzione a due Stati, in programma a fine mese a New York.