Migranti costretti a mangiare in ginocchio e senza cure: denunce choc nei centri Ice della Florida

Gravi accuse emergono sui trattamenti riservati ai migranti detenuti nei centri di detenzione dell’agenzia federale Ice nel sud della Florida. Secondo un’inchiesta pubblicata dal The Guardian, alcuni detenuti del centro Ice di Miami sarebbero stati ammanettati con le mani dietro la schiena e costretti a inginocchiarsi per mangiare da piatti di polistirolo, “come cani”.
Nel rapporto si denuncia che decine di uomini sono stati trattenuti per ore in una cella sovraffollata, senza ricevere il pranzo fino alle 19, mentre restavano incatenati a osservare il cibo posizionato su sedie davanti a loro. “Dovevamo mangiare come animali”, ha raccontato un detenuto di nome Pedro al quotidiano britannico.
I presunti abusi sarebbero avvenuti in strutture gestite dall’Immigration and Customs Enforcement (Ice), già oggetto di critiche da parte di organizzazioni come Human Rights Watch, che ha diffuso testimonianze esclusive raccolte tra i detenuti.
La denuncia si aggiunge a quanto riportato dal Tampa Bay Times, che ha pubblicato l’elenco di centinaia di migranti trattenuti ad Alligator Alcatraz, un nuovo centro di detenzione aperto lo scorso 3 luglio nelle Everglades e voluto dall’ex presidente Donald Trump per gestire il sovraffollamento delle altre carceri. Tra i detenuti figurano anche due cittadini italiani.
Costruito in soli otto giorni, Alligator Alcatraz è finito sotto accusa per le condizioni estreme inflitte agli ospiti. Secondo il Guardian, anche nel centro di detenzione Krome North, situato a ovest di Miami, sono emerse violazioni gravi: le detenute sarebbero state costrette a usare i bagni sotto lo sguardo di guardie e uomini, senza alcuna forma di privacy, e sarebbe stato loro negato l’accesso a cure mediche, docce e alimenti essenziali.
Alcuni ex detenuti riferiscono che, a causa dell’estrema congestione, persone sono rimaste confinate per oltre 24 ore su autobus parcheggiati all’esterno della struttura, dove l’unico bagno disponibile si intasava rapidamente. “Qualcuno ha defecato sull’autobus, e l’odore di feci era insopportabile”, ha dichiarato uno di loro.
Dopo l’ammissione nel centro, molti migranti sarebbero stati rinchiusi per oltre 12 giorni in una stanza di accoglienza gelida, soprannominata “la hierela” (la ghiacciaia), dormendo su pavimenti di cemento, senza vestiti di ricambio né coperte.
Secondo il rapporto, a metà giugno oltre 56.400 persone venivano trattenute quotidianamente nei centri Ice, con il 72% dei detenuti privi di precedenti penali. Gli abusi riportati testimoniano un peggioramento significativo delle condizioni di detenzione dopo l’insediamento dell’amministrazione Trump e l’intensificarsi delle politiche di deportazione.
Il sovraffollamento cronico di tutte le strutture avrebbe accelerato la realizzazione della prigione temporanea di Alligator Alcatraz, progettata per ospitare più di 5.000 migranti irregolari in attesa di espulsione.