Ucraina, attacco russo con droni su Kiev: allerta aerea in diverse regioni
Nelle ore più buie, Kiev e altre regioni ucraine si sono risvegliate con l’allerta aerea, mentre un nuovo attacco di droni russi scuote la stabilità del Paese. La minaccia si fa sempre più concreta, alimentando timori di una escalation che potrebbe coinvolgere l’intera regione. In un contesto di tensione crescente, l’Ucraina si prepara a rispondere a questa sfida senza precedenti, consapevole che la sicurezza nazionale è in bilico.

Un nuovo attacco di droni russi ha colpito l’Ucraina nella notte, con allarme aereo scattato a Kiev e in numerose regioni del Paese. Lo riferisce l’agenzia Ukrinform. L’offensiva arriva a pochi giorni dall’allerta lanciata dal generale maggiore tedesco Christian Freuding, che ha ipotizzato un attacco simultaneo da parte della Russia con fino a 2.000 droni contro la capitale ucraina.
Secondo il generale Freuding, intervenuto sul canale YouTube del Bundeswehr, Mosca starebbe potenziando in modo rilevante la propria produzione di droni, puntando a saturare e sopraffare i sistemi di difesa aerea ucraini. Una strategia che, secondo l’alto ufficiale, rende necessarie “contromisure intelligenti”, poiché l’uso di armi convenzionali come i sistemi Patriot sarebbe economicamente insostenibile. Un drone Shahed costa infatti tra i 30.000 e i 50.000 dollari, mentre un singolo missile Patriot può superare i 5 milioni di dollari.
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Freuding ha sottolineato la necessità per Kiev di dotarsi di soluzioni anti-droni più accessibili, con costi unitari tra i 2.000 e i 4.000 dollari, per contrastare efficacemente attacchi su larga scala come quello ipotizzato.
Intanto, sul fronte diplomatico, resta confermata Istanbul come sede del prossimo round di negoziati tra Russia e Ucraina. Una fonte citata dall’agenzia russa Tass ha confermato che la città turca è considerata “una sede accettabile” per i colloqui. Sabato scorso, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva riferito che Rustem Umerov, segretario del Consiglio per la Sicurezza Nazionale e capo della delegazione ucraina, aveva proposto alla parte russa di riaprire il dialogo già la prossima settimana.
Le tempistiche esatte del nuovo incontro non sono ancora state stabilite, ma Zelensky ha ribadito la disponibilità dell’Ucraina a un confronto diretto con Vladimir Putin, auspicando un “incontro al più alto livello” per discutere del cessate il fuoco, degli scambi di prigionieri e del ritorno dei bambini ucraini. “L’Ucraina è pronta per questo incontro”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando che è necessario “fare di tutto per ottenere il cessate il fuoco” e accusando Mosca di evitare decisioni concrete.
In parallelo, Kiev sta studiando azioni legali per recuperare somme dovute da Gazprom. Zelensky ha reso noto, tramite un post su Facebook, che l’Ucraina ha ottenuto sentenze favorevoli da diversi tribunali arbitrali internazionali per un valore complessivo di 6,9 miliardi di dollari. Il presidente ucraino ha discusso le prossime mosse con il presidente di Naftogaz, Serhiy Koretsky, confermando l’intenzione di dare seguito alle decisioni arbitrali e avviare misure concrete per il recupero dei fondi. “Gli ambasciatori ucraini riceveranno istruzioni specifiche già da domani”, ha concluso Zelensky.