Usa - italiano detenuto a Alligator Alcatraz: In gabbia come polli - fateci uscire da incubo

In un racconto sconvolgente, Gaetano Mirabella Costa denuncia le condizioni disumane nel centro migranti Alligator Alcatraz, dove si trova rinchiuso da dieci anni. Con 32 persone stipate in ogni gabbia e pochi servizi igienici, la sua voce diventa un grido di dolore e speranza: basta vivere in questa gabbia. È ora di ascoltare e cambiare, perché nessuno merita di essere trattato così. Finiamola con questo incubo.

italiano detenuto

"Siamo in gabbia come in un pollaio". È la denuncia di Gaetano Mirabella Costa, 45enne siciliano da dieci anni residente in Florida, detenuto nel centro per migranti Alligator Alcatraz. Intervistato dal Tg2, l’uomo racconta le condizioni disumane all’interno della struttura: "Siamo in 32 per ogni gabbia, ci sono solo tre bagni all’aperto e chiunque può vedere quello che fai".

Mirabella Costa afferma di non essere stato informato delle accuse a suo carico: "Non so di quale reato mi accusino, non ho ancora parlato con un avvocato né con un giudice". Da qui il suo appello: "Fateci uscire da questo incubo".

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La madre del detenuto ha riferito che il figlio è stato portato via "con le catene ai polsi e alle caviglie, come un cane".

Nel centro di detenzione, realizzato durante l’amministrazione Trump per trattenere migranti in attesa di giudizio o espulsione, si trova anche Fernando Artese, 63enne italo-argentino. L’uomo, secondo quanto raccontato dalla moglie al quotidiano argentino La Nacion, è stato fermato il 3 luglio a Jupiter, in Florida, per una presunta infrazione stradale mentre stava tentando di rientrare in Argentina in auto.

Durante il controllo, è emerso che Artese non era in regola con il permesso di soggiorno, motivo per cui è stato preso in custodia e trasferito nel centro gestito dall’ICE (Immigration and Customs Enforcement).