Alessandro Benetton: Ecco cosa mi ha insegnato Michael Schumacher
Alessandro Benetton svela un lato inaspettato di sé durante l’intervista su RTL 102.5, condividendo le lezioni preziose apprese da Michael Schumacher. Nel suo nuovo libro, *Mai fermi*, l’imprenditore intreccia storie di successo con momenti di vita personale, ispirando chi desidera superare ostacoli e coltivare la resilienza. Scopri come le esperienze di sport, arte e impresa possano insegnarci a non arrenderci mai.

Alessandro Benetton è stato ospite del programma “W l’Italia” su RTL 102.5, intervistato da Angelo Baiguini e Ambra Angiolini, per presentare il suo nuovo libro Mai fermi, pubblicato da Mondadori. Un’opera che raccoglie otto storie di figure ispiratrici del mondo dell’impresa, dello sport e dell’arte, raccontate in parallelo con esperienze personali, con l’obiettivo di offrire spunti di riflessione alle nuove generazioni.
“Il primo libro era nato come una autobiografia che non pensavo di pubblicare”, ha spiegato Benetton. “Ma alcuni giovani che lavorano con me sui social mi hanno fatto notare che quei racconti potevano essere utili anche ad altri. Da lì è nata l’idea di un secondo libro, per capire come le esperienze altrui possano ispirare la propria traiettoria”.
Leggi anche ELISABETTA GREGORACI MADRINA PER CASO DEI MONDIALI CON ALESSANDRO BENETTON
Tra i protagonisti di Mai fermi compaiono Andy Warhol, Amadeo Giannini e Michael Schumacher, scelti non solo per i traguardi raggiunti, ma anche per i momenti di difficoltà che hanno saputo affrontare. “Racconto anche quando queste persone si sono trovate davanti ai propri limiti – ha detto Benetton – perché è proprio lì che nascono le lezioni più importanti. Non è un libro che celebra il successo, ma uno stimolo a usare empatia e modestia per riconoscersi nei percorsi degli altri”.
Il ricordo di Michael Schumacher è uno dei più sentiti. “L’ho conosciuto quando era ancora un ragazzo che si affacciava al mondo dei grandi. Era già un talento, ma ciò che mi colpì fu il suo metodo: rigoroso, meticoloso, quasi maniacale nella preparazione. Quel rigore gli dava serenità. Ricordo che riusciva a dormire nel motorhome mezz’ora prima di un Gran Premio, e poi scendere in pista a 300 all’ora”.
Benetton ha sottolineato anche la cura nei rapporti personali di Schumacher, in particolare con la moglie Corinna. “Anche oggi, in un momento molto difficile, lei gli è accanto. La loro unione racconta una forza profonda, fatta di amore e presenza costante”.
Il libro si apre con i figli dell’autore e si chiude con la figura del padre, Luciano Benetton, che ha avuto un ruolo centrale nella sua formazione. “Mio padre è partito da zero e non si è fermato neanche dopo i primi successi. Ho scelto presto un mio percorso imprenditoriale, ma la sua determinazione è sempre stata un riferimento. Con i miei figli, invece, ho costruito un rapporto che mi ha insegnato il valore del cammino, più che del traguardo”.
Nell’intervista si è parlato anche dell’investimento nell’Aeroporto di Fiumicino, che Benetton ha definito un “fiore all’occhiello”. “Abbiamo destinato 50 milioni a progetti per i giovani e le start-up. Anche la UNHATE Foundation è gestita da un comitato di under 30. Voglio che siano loro a parlare, partendo da valori solidi per immaginare nuovi sistemi”.
Fiumicino è oggi il miglior hub europeo e punta a diventare il primo completamente neutrale sul piano della decarbonizzazione. “La sostenibilità non è solo ambientale – ha affermato Benetton – è un concetto che riguarda l’essere umano a tutto tondo. L’architetto Tadao Ando mi ha ispirato proprio per questa visione a 360 gradi. Per questo vogliamo portare la presenza femminile nei ruoli dirigenziali dal 30% al 50%. Nell’aeroporto oggi lavorano 1.700 manager”.
Mai fermi racconta il valore del movimento consapevole, della capacità di mettersi in discussione e di imparare dagli altri senza perdere la propria identità. “Serve empatia – dice Benetton – e il coraggio di sognare. Perché muoversi non vuol dire solo andare avanti, ma scegliere la propria direzione”.