Meloni rilancia il miracolo economico: l'Italia modello per la ricostruzione dell'Ucraina
Giorgia Meloni richiama il celebre “miracolo economico” degli anni ’60, puntando a ispirare la ricostruzione dell’Ucraina. Aprendo la Ukraine Recovery Conference a Roma, accoglie Zelensky e Olena Zelenska, sottolineando come l’Italia abbia saputo rinascere dopo le sfide del passato. La premier invita a guardare al nostro esempio di resilienza e progresso, dimostrando che con determinazione e unità si possono superare anche le prove più difficili. La strada verso il futuro comincia oggi.

Giorgia Meloni evoca il “miracolo economico” italiano degli anni ’60 come esempio da seguire per la ricostruzione dell’Ucraina. Lo fa aprendo la Ukraine Recovery Conference a Roma, accogliendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la first lady Olena Zelenska al centro congressi “La Nuvola”. Durante il suo intervento, la premier ha sottolineato che “l’Italia, distrutta dopo la Seconda guerra mondiale, seppe rialzarsi e diventare una potenza economica. Anche oggi possiamo contribuire alla rinascita di una nazione martoriata”.
Meloni ha poi partecipato in videocollegamento alla riunione dei cosiddetti “Volenterosi” a Londra, ribadendo che “l’unità dell’Occidente è fondamentale” e che “ciò che fanno gli europei e ciò che fa Trump sono azioni complementari per costruire una pace giusta e duratura”.
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Alla conferenza hanno preso parte numerosi leader europei, tra cui Ursula von der Leyen, Pedro Sanchez, Donald Tusk, Friedrich Merz, Dick Schoof, Antonio Costa, il vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto, e l’inviato di Trump Keith Kellogg. Presente anche il presidente del Senato Ignazio La Russa. L’albanese Edi Rama ha replicato il gesto simbolico di inginocchiarsi davanti alla premier italiana.
Nel suo intervento in plenaria, Zelensky ha rilanciato l’idea di un nuovo Piano Marshall per l’Ucraina. Meloni ha ribadito il pieno sostegno a Kiev, denunciando l’aggressione russa e spiegando che “gli ucraini si sono difesi con le armi non perché amano la guerra, ma perché sono stati aggrediti”. Ha definito “fallito” il piano russo di piegare l’Ucraina “con il freddo e la paura”, lodando la reazione compatta della comunità internazionale.
“Dobbiamo guardare oltre l’insopportabile ingiustizia e immaginare il dopo”, ha detto Meloni, sottolineando che l’Italia “può e vuole essere protagonista” nella ricostruzione. Ha lanciato un appello alla mobilitazione del capitale privato, fondamentale per attrarre investimenti e rendere sostenibile il processo. Durante l’evento, è stato annunciato che gli impegni economici sottoscritti superano i 10 miliardi di euro, che salgono a circa 15 includendo i contratti firmati dalle imprese.
“Non bastano soldi, ingegneri e architetti”, ha aggiunto la premier, “serve anche l’amore di patria, il desiderio di libertà e la volontà di garantire un futuro ai propri figli. Senza questi valori, tutto perde senso”. Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso. “Mi piace pensare – ha concluso – che questa conferenza possa essere l’inizio del miracolo economico dell’Ucraina, che costruiremo insieme”.