Chiara Petrolini a processo: duplice omicidio neonati, confermata perizia psichiatrica
Oggi, davanti alla Corte d’Assise di Parma, si apre un caso che ha sconvolto la comunità: Chiara Petrolini, giovane di 21 anni, è accusata di aver ucciso e occultato i propri neonati. La sua vicenda, drammatica e complessa, si intreccia con una perizia psichiatrica confermata, che potrebbe rivelare aspetti fondamentali sulla sua mentalità. Un processo che tiene tutti col fiato sospeso, pronti a scoprire la verità dietro questa terribile vicenda.

Ha preso il via oggi, 30 giugno 2025, davanti alla Corte d’assise di Parma il processo a carico di Chiara Petrolini, accusata del duplice omicidio premeditato e dell’occultamento dei cadaveri dei suoi due neonati, partoriti e sepolti nell’abitazione di famiglia a Vignale di Traversetolo.
La giovane, che compirà 22 anni a luglio e si trova agli arresti domiciliari, è arrivata in aula oltre un’ora prima dell’udienza a bordo di un’auto dei Carabinieri. L’udienza si è svolta in tempi rapidi: la Corte ha consentito le fotografie solo nei primi cinque minuti, mentre le riprese audiovisive sono state vietate per non compromettere la serenità del dibattimento.
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In aula erano presenti l’ex fidanzato e padre dei bambini, Samuel Granelli, che insieme ai suoi genitori si è costituito parte civile, accompagnato dall’avvocato Monica Moschioni. I genitori dell'imputata erano presenti fuori dal tribunale, accolti da amici.
L’udienza si è aperta con la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Nicola Tria, di disporre una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e volere della Petrolini all’epoca dei fatti, in virtù delle consulenze contrastanti presentate dalle parti.
La Pubblica Accusa, per voce della pm Francesca Arienti, non ha opposto resistenza, ma ha suggerito di rinviare l’espletamento della perizia dopo aver acquisito ulteriori elementi nel corso dell’istruttoria. La pm ha sottolineato l’assenza di patologie psichiatriche nella documentazione clinica dell’imputata e l’immagine di “ragazza modello” emersa durante le indagini.
Diversa la posizione della difesa, che ha citato una consulenza di parte in cui si ipotizza un disturbo della personalità con stato dissociativo. Nelle consulenze dell’accusa, invece, emerge una piena capacità di intendere e di volere.
Al termine dell’udienza, la Corte d’assise ha accolto la richiesta della perizia e disposto che l’incarico venga affidato a consulenti da nominare entro il prossimo 15 settembre, in concomitanza con l’acquisizione delle testimonianze nell’ambito del dibattimento.
Il processo proseguirà con l’audizione dei primi testimoni in autunno, mentre il nocciolo del dibattimento resterà la valutazione della capacità mentale della giovane al momento dei drammatici eventi.