Recensione EPOMAKER Hack 59

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Compatta, silenziata con personalizzazione al massimo

Nel vasto panorama delle tastiere meccaniche compatte, l’EPOMAKER Hack 59 si propone come una soluzione audace, pensata per chi cerca una perfetta sintesi tra minimalismo, comfort e personalizzazione avanzata. Il nome stesso suggerisce un approccio "da hacker", nel senso più creativo e flessibile del termine: una tastiera che vuole adattarsi al tuo flusso di lavoro o di gioco, non il contrario. Con un layout al 60% da 59 tasti, supporto QMK/VIA, retroilluminazione RGB per tasto e una struttura con ben cinque strati fonoassorbenti, questa tastiera punta a soddisfare tanto il coder esigente quanto il gamer o il professionista del multitasking.

Materiali e design

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Dal punto di vista estetico e costruttivo, l’EPOMAKER Hack 59 si presenta con linee pulite e compatte. La scocca è realizzata in plastica ABS, una scelta che potrebbe far storcere il naso ai puristi dell’alluminio, ma che consente di contenere il peso (solo 630 grammi) e garantisce comunque una buona robustezza percepita. Il design è funzionale e sobrio, senza fronzoli, ma con una cura evidente per l’ergonomia: l’angolo di digitazione di circa 6 gradi è ben studiato e aiuta a ridurre l’affaticamento anche durante sessioni prolungate. Il layout ANSI USA a 59 tasti rappresenta una scelta intelligente: un compromesso tra il tradizionale 60% e soluzioni ancora più essenziali, offrendo un equilibrio tra compattezza e funzionalità. I keycap in PBT con stampa a sublimazione del colore offrono una superficie piacevolmente ruvida al tatto e garantiscono una lunga durata senza il rischio di sbiadimenti. Il profilo Cherry si adatta bene alla maggior parte degli utenti, offrendo una sensazione di digitazione naturale e familiare.

Ma è la struttura interna a stupire: la Hack 59 monta una piattaforma "gasket-mounted" con cinque strati di materiali fonoassorbenti. Questo sistema – composto da schiuma Poron sandwich, pad in IXPE e silicone – contribuisce non solo a ridurre il rumore, ma anche a migliorare sensibilmente l'acustica generale, con un suono di digitazione ovattato, pulito e molto soddisfacente.

Recensione EPOMAKER Hack 59

Hardware e prestazioni

A livello tecnico, l’EPOMAKER Hack 59 è ben più di una tastiera da scrivania. La sua connettività Tri-Mode (USB-C, 2.4 GHz e Bluetooth 5.0) le permette di adattarsi a qualsiasi situazione d’uso, da una configurazione desktop stabile a una postazione portatile on-the-go. Il passaggio tra i dispositivi è rapido e privo di incertezze, e la batteria da 3000 mAh garantisce un’autonomia notevole: si parla di diversi giorni d’uso intenso in wireless, a patto di non esagerare con gli effetti RGB. Il polling rate raggiunge i 1000 Hz in modalità USB e 2,4 GHz, scendendo a 125 Hz via Bluetooth, una scelta tecnica comprensibile che privilegia la durata della batteria. Le latenze, secondo specifiche, sono molto basse: 3 ms via USB, 5 ms in wireless e 15 ms con Bluetooth, valori perfettamente adeguati anche per un utilizzo gaming non competitivo. Un punto forte della Hack 59 è il supporto completo a QMK/VIA, che permette una rimappatura dei tasti e la programmazione di macro in modo estremamente flessibile (sebbene QMK sia utilizzabile solo in modalità cablata). Questo la rende ideale per l’utente avanzato, che può configurarla in base a flussi di lavoro specifici o esigenze di produttività particolari.

Infine, i LED RGB per tasto e rivolti a sud offrono una retroilluminazione uniforme e piacevole, con ampie possibilità di personalizzazione, sia da software che direttamente dalla tastiera. Il fatto che i LED siano rivolti verso il basso evita riflessi fastidiosi e assicura un effetto più sobrio e professionale.

Recensione EPOMAKER Hack 59

Uso quotidiano

Nel quotidiano, l’EPOMAKER Hack 59 si rivela una compagna affidabile e sorprendentemente versatile. Nonostante il layout ridotto, l’assenza della fila di tasti funzione o del tastierino numerico non si fa sentire troppo grazie alla possibilità di assegnare macro o funzioni secondarie tramite QMK/VIA. L’esperienza di digitazione è uno dei suoi punti di forza: il feeling al tatto è solido ma morbido, con una sensazione leggermente elastica data dal montaggio a guarnizione. Il suono è ovattato e piacevole, molto distante dal classico “click” secco e metallico di molte tastiere economiche. Anche in ambito lavorativo, la Hack 59 si comporta molto bene. L’assenza di rumore e la portabilità la rendono adatta anche agli spazi condivisi come coworking o uffici open space. Il supporto multipiattaforma (Windows, macOS, Android) permette di collegarla facilmente a un tablet, a uno smartphone o a un mini PC, e con il Bluetooth 5.0 la stabilità della connessione è più che soddisfacente.

Nel gaming occasionale, la risposta dei tasti e la bassa latenza offrono prestazioni di buon livello. Tuttavia, per titoli competitivi che richiedono tasti dedicati, la mancanza di tasti funzione e macro fisiche potrebbe rappresentare un limite per alcuni utenti.

Recensione EPOMAKER Hack 59

Conclusioni

L’EPOMAKER Hack 59 è una tastiera compatta che riesce a distinguersi nel mercato delle 60% grazie a una serie di scelte progettuali intelligenti e ben bilanciate. Nonostante una scocca in plastica l’esperienza d’uso complessiva è davvero appagante, sia per digitazione che per personalizzazione. L’implementazione dei cinque strati fonoassorbenti e la struttura a guarnizione elevano il feeling e il suono a un livello superiore, difficilmente riscontrabile in questa fascia di prezzo. Adatta a chi cerca compattezza, silenziosità e ampie possibilità di configurazione, l’Hack 59 è consigliata tanto agli utenti esperti quanto a chi vuole entrare nel mondo delle meccaniche con un prodotto ben costruito e ricco di funzionalità.

Voto finale: 8,5 / 10

Pro

  • Ottima qualità di digitazione, silenziosa e solida
  • Sistema di smorzamento a 5 strati davvero efficace
  • Layout compatto ma funzionale
  • Supporto QMK/VIA per personalizzazione avanzata
  • RGB per tasto ben implementato
  • Connettività Tri-Mode versatile
  • Tasti hotswap a 3/5 pin

Contro

  • Scocca in plastica, poco premium al tatto
  • Incompatibilità con stabilizzatori a vite
  • Layout a 59 tasti potrebbe richiedere adattamento
  • RGB non visibilissimo in ambienti molto illuminati
  • QMK utilizzabile solo in modalità cablata

Link al sito: https://epomaker.com/products/epomaker-hack-59