Addio all'attrice Lea Massari, la diva discreta che incantò Antonioni e Leone
Attrice dal temperamento riservato e priva di qualsiasi atteggiamento da diva, Lea Massari ha incantato con la sua eleganza sottile e il suo talento autentico. La sua scomparsa, avvenuta a 91 anni nella sua amata Roma, segna la fine di un’epoca dorata del cinema italiano e internazionale. Ricordiamo una donna di rara raffinatezza, capace di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerla.

Lea Massari, icona del cinema italiano e internazionale, è scomparsa all’età di 91 anni nella sua casa romana il 23 giugno 2025. La notizia, diffusa solo oggi dal Messaggero, è giunta dopo funerali celebrati in forma strettamente privata nella cattedrale di Sutri (Viterbo), seguiti dalla sepoltura nella cappella di famiglia nel cimitero comunale.
Attrice dal temperamento riservato e priva di qualsiasi atteggiamento divistico, Massari ha conquistato un vasto pubblico grazie a un repertorio ricco di ruoli intensi in pellicole della grande regia italiana e francese. Tra le collaborazioni più celebri, spiccano quelle con Mario Monicelli, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni e Dino Risi.
Nata a Roma il 30 giugno 1933 come Anna Maria Massatani, cambiò nome in omaggio al fidanzato Leo, scomparso tragicamente poco prima delle nozze. Dopo un’infanzia tra Spagna, Francia e Svizzera, e una formazione in architettura, debuttò con “Proibito” (1954) di Monicelli, ottenendo immediata notorietà.
Nel 1960, grazie al ruolo di Anna ne “L’avventura” di Antonioni, divenne uno dei volti più emblematici del cinema d’autore. L’anno seguente, interpretò Elena in “Una vita difficile” di Dino Risi, conquista punten prestigiosi tra cui un David di Donatello e un Nastro d’Argento.
Nel corso degli anni Sessanta e Settanta, lavorò accanto a Monicelli (“Il colosso di Rodi”), Roy Bolognini (“La giornata balorda”) e nei film storici come “Le soldatesse” e “Le quattro giornate di Napoli”. Parallelamente, in Francia si impose con ruoli intensi in “Murmur of the Heart” (Soffio al cuore) di Louis Malle e “L’amante” di Claude Sautet.
La sua carriera fu impreziosita da numerosi riconoscimenti: David di Donatello speciale per “Una vita difficile” e “I sogni muoiono all’alba” (1961), due Nastri d’Argento, per “La prima notte di quiete” (1972) e “Cristo si è fermato a Eboli” (1978).
Sul palcoscenico, Massari si fece notare nel 1962 come prima Rosetta in “Rugantino” e in classici come “Il cerchio di gesso del Caucaso” di Brecht. In televisione, memorabili le sue interpretazioni nella “Monaca di Monza” nei “Promessi sposi” (1967) e in “Anna Karenina” (1974), che le valsero l’onore di sedere nella giuria del Festival di Cannes nel 1975.
Ritiratasi definitivamente dalle scene nel 1990, visse gli ultimi decenni lontano dai riflettori prima in Sardegna, poi di nuovo a Roma, dedicandosi con passione alla difesa degli animali e alla musica.
Lea Massari lascia un’eredità cinematografica preziosa, fatta di ruoli intensi e di cinema d’autore che continua a ispirare generazioni. La sua vita e il suo talento, espressi nella misura e nella profondità, restano impressi nella storia del cinema.
Icona di Eleganza e Talento: La Vita di Lea Massari
