Iran, allarme intelligence: Missili pronti a raggiungere l'Europa, bomba atomica a un passo

L’allarme proveniente dall’intelligence europea scuote il nostro continente: l’Iran avrebbe perfezionato un arsenale balistico capace di colpire l’Europa, avvicinandosi al traguardo nucleare. Teheran avrebbe recepito tecnologie missilistiche avanzate, anche di origine europea, integrandole nel proprio programma. La tensione cresce, e con essa il rischio di una crisi globale. La domanda ora è: quali sono le prossime mosse della comunità internazionale per garantire la sicurezza?

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L’intelligence europea lancia l’allarme: l’Iran avrebbe perfezionato un arsenale balistico capace di colpire l’Europa e sarebbe in vista del traguardo nucleare.

Secondo fonti diplomatiche occidentali, Teheran avrebbe recepito tecnologie missilistiche avanzate – anche di origine europea – e le avrebbe integrate nel proprio programma iraniano.

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Negli ultimi giorni, Israele ha sostenuto che l’Iran non solo ha intensificato il lancio di missili balistici contro obiettivi israeliani, ma li sta progettando per un raggio operativo più ampio, “fino all'Europa”.

Stando ai servizi segreti europei, la capacità dell’Iran di trasportare testate nucleari sarebbe ormai prossima: si parla di un “gap temporale di pochi giorni” per arrivare alla bomba vera e propria.

Una recente escalation militare ha visto l’Iran lanciare almeno 30 missili balistici su Israele, in ritorsione agli attacchi israeliani contro le sue strutture nucleari. L’operazione, coordinata con droni kamikaze, denota un salto di qualità nella guerra a lunga distanza.

La risposta israeliana non si è fatta attendere: raid aerei di vasta portata hanno colpito siti iraniani chiave – tra cui depositi missilistici, centri di ricerca e basi strategiche – con lo scopo di depotenziare il programma balistico e nucleare di Teheran.

Bruxelles e gli Stati Uniti seguono con crescente tensione l’evoluzione dell’escalation. Fonti diplomatiche avvertono che un’escalation incontrollata potrebbe colpire anche Paesi europei, intaccando la stabilità regionale e i sistemi di difesa NATO.