Iran risponde all'attacco Usa: lanciati 30 missili contro Israele, almeno 27 feriti e basi americane nel mirino dei Pasdaran

Le forze armate iraniane hanno risposto all’attacco statunitense ai loro siti nucleari con un’ondata di missili verso Israele nella notte tra sabato e domenica 22 giugno 2022.
Secondo le Forze di difesa israeliane (IDF), sono stati lanciati tra i 20 e i 30 missili, causando almeno 27 feriti tra la popolazione civile e danni a edifici a Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. In quest’ultima località, riferisce la stampa israeliana, un missile è caduto senza far scattare l’allarme.
Leggi anche Meloni convoca vertice urgente sulla crisi in Iran con ministri e intelligence
Le sirene antiaeree hanno risuonato in tutto il Paese, con un allarme particolare a Tel Aviv. Il corrispondente AFP ha sentito distintamente le esplosioni anche nella capitale.
Dalla televisione di Teheran giunge la rivendicazione ufficiale: l’Iran conferma il lancio di “30 missili” e dichiara di aver colpito obiettivi strategici israeliani, tra cui l’aeroporto internazionale Ben Gurion, un centro di ricerca biologica, basi logistiche e centri di comando e controllo.
In un comunicato, i Pasdaran hanno annunciato di aver impiegato una "combinazione di missili a lungo raggio a combustibile liquido e solido con testate devastanti” per eludere le difese nemiche.
I servizi di soccorso israeliani confermano che le vittime dell’attacco sono 27, tra civili e personale di emergenza.
Per contrastare l’offensiva, l’Iran ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza ONU. In una lettera firmata dall’ambasciatore all’ONU Amir Saeid Iravani, Teheran chiede di condannare “l’aggressione Usa ai siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan” e definisce le operazioni come “una grave minaccia alla pace regionale e mondiale”.
Secondo l’ambasciatore, gli attacchi americani sarebbero avvenuti “sotto la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica” e violerebbero sia la Carta delle Nazioni Unite sia il Trattato di non proliferazione nucleare.
Il messaggio dei Pasdaran alle autorità statunitensi è chiaro e minaccioso: “Le sue basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere”, affermano, annunciando di aver impiegato “nuove tattiche” per massimizzare l’impatto dell’operazione.