Madre e figlia trovate morte a Villa Pamphili: indagini su Rexal Ford e tracce a Malta

Potrebbe essere di nazionalità russa o ucraina la donna trovata senza vita lo scorso 7 giugno all’interno di Villa Pamphili, a Roma. Il corpo della donna era accanto a quello della figlia di sei mesi. Le indagini sono affidate alla Polizia e coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, con l’obiettivo di ricostruire gli ultimi movimenti della vittima e del 46enne americano Rexal Ford.
L’uomo, originario della California, è stato fermato sull’isola greca di Skiathos e si trova attualmente detenuto nella prigione di Volos. A Roma si presentava come produttore cinematografico e, secondo quanto riferito, era stato fermato due giorni prima del ritrovamento dei corpi mentre teneva in braccio la neonata, vestita con una tutina rosa poi rinvenuta in un cassonetto dei rifiuti.
Le autorità stanno verificando i movimenti della coppia nelle settimane precedenti. In particolare, si indaga sulla possibile presenza della donna a Malta prima del suo arrivo in Italia. Per chiarire questi aspetti, gli investigatori stanno analizzando il conto bancario di Ford e le ultime transazioni effettuate con la sua carta di credito.
Entro una settimana, Ford dovrà comparire davanti a un giudice greco. Le tempistiche per l’estradizione in Italia sono stimate in circa venti giorni, ma potrebbero allungarsi fino a due mesi nel caso in cui l’uomo chieda di essere trasferito negli Stati Uniti.
Contro Ford pende un mandato di arresto europeo con accuse gravi: omicidio volontario per strangolamento, aggravato dalla minore età della vittima, e occultamento di cadavere. Un’ulteriore aggravante, legata a un possibile vincolo di parentela con la bambina, potrà essere contestata solo dopo l’esito degli esami del DNA per verificare se l’uomo ne sia il padre biologico.