Escalation tra Israele e Iran: attacchi missilistici colpiscono Tel Aviv e il quartiere di Khamenei
La tensione tra Israele e Iran si intensifica, portando il fronte di guerra a Tel Aviv e Khamenei. Con una seconda notte di attacchi e un bilancio che si aggrava, il conflitto sembra avvicinarsi a un punto di non ritorno. La crisi si fa sentire nel cuore del Medio Oriente, mentre le conseguenze umanitarie preoccupano il mondo intero. La speranza di una soluzione si affievolisce, lasciando spazio all’incertezza del futuro.

Seconda notte di guerra aperta tra Israele e Iran, con un bilancio provvisorio di almeno tre morti e 80 feriti a seguito dell’attacco di rappresaglia lanciato da Teheran contro il territorio israeliano. Secondo il Times of Israel, diversi feriti sono in condizioni critiche, come riferito da Magen David Adom, equivalente israeliano della Croce Rossa.
I media iraniani parlano di centinaia di missili lanciati nella notte, mentre il ministero della Difesa israeliano ridimensiona i numeri parlando di meno di 100 vettori, molti dei quali caduti nel centro di Israele. Forti esplosioni sono state registrate a Tel Aviv, dove la popolazione è stata costretta a rifugiarsi per una nuova ondata di missili iraniani, la terza in due giorni, che ha colpito anche Gerusalemme.
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Fonti iraniane riferiscono l’abbattimento di droni israeliani nel nord-ovest del Paese, nella regione di confine di Salmas. Secondo i media di Stato, si trattava di droni da ricognizione entrati nello spazio aereo iraniano per missioni di spionaggio, abbattuti dai "combattenti islamici".
Nel cuore della notte, mentre in Italia era già il 14 giugno, sono scattati allarmi anche a Teheran per un attacco mirato nel distretto di Pastour, dove risiedono l'ayatollah Ali Khamenei e il presidente Masoud Pezeskhian. Colonne di fumo sono state avvistate in diverse zone della capitale, inclusi i pressi dell’aeroporto Mehrabad.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato il lancio dell’operazione Rising Lion, con l’intento dichiarato di colpire direttamente il programma nucleare iraniano. Teheran ha risposto con l’operazione Vera Promessa 3, avviando una massiccia offensiva missilistica.
L’offensiva israeliana ha avuto immediate ripercussioni diplomatiche: l’Iran ha annullato il sesto round di colloqui sul nucleare previsto domenica in Oman. "L'altra parte ha agito in modo tale da rendere il dialogo inutile", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baqaei, accusando gli Stati Uniti di aver autorizzato implicitamente l’attacco israeliano.
Secondo Teheran, "non si può affermare di voler negoziare mentre si permette a Israele di colpire il territorio iraniano". Le accuse sono state riportate dall'agenzia Tasnim.
In un messaggio diffuso attraverso siti d'informazione palestinesi, anche l’alto esponente di Hamas Izzat al-Risheq ha commentato l’attacco iraniano, definendolo un successo nonostante l’impiego dei sistemi di difesa israeliani come Iron Dome e Fionda di David. Al-Risheq ha affermato che Israele "soffrirà per l’incendio che ha acceso nella regione".