Garlasco, nuove analisi sui reperti: impronte, tappetino insanguinato e colazione mai esaminata
Garlasco torna sotto i riflettori: nuove analisi sui reperti più misteriosi del delitto di Chiara Poggi. Da impronte sconosciute a un tappetino insanguinato, gli investigatori riscoprono elementi trascurati da anni, riportando alla luce dettagli ancora da chiarire. Domani, i periti della Scientifica riprenderanno gli accertamenti sui frammenti mai esaminati, alimentando nuove speranze di risolvere un caso che ha sconvolto l’Italia quasi 18 anni fa. La verità potrebbe essere più vicina.

Dal frammento insanguinato del tappetino del bagno della villetta di via Pascoli alla spazzatura mai analizzata: ripartono gli accertamenti sul delitto di Garlasco, a quasi 18 anni dalla morte di Chiara Poggi. Domani, giovedì 12 giugno, i periti della Scientifica incaricati dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, torneranno in possesso dei reperti mai approfonditi al centro del nuovo incidente probatorio previsto per il 17 giugno. Al centro delle indagini, il nuovo indagato Andrea Sempio, accusato di omicidio in concorso.
Alle 10 del mattino, la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchegiani si recheranno al comando dei Carabinieri di via Moscova per ritirare un pacco sigillato contenente circa 60 fascette para-adesive, utilizzate dal Ris di Parma per repertare impronte subito dopo il delitto. Tra queste, particolare attenzione è rivolta alla traccia 10, rilevata sulla porta interna dell’ingresso della villetta.
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L'impronta della traccia 10 non appartiene né ad Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima condannato in via definitiva, né ad Andrea Sempio. È esclusa anche la compatibilità con le persone vicine alla vittima, comprese le cugine gemelle Stefania e Paola Cappa. I periti sperano di riuscire a estrarre materiale biologico da queste fascette per confronti con eventuali profili genetici.
Il pacco, contenente le 58 para-adesive analizzate a suo tempo dal Ris e poi tornate a Vigevano, non è mai stato riaperto dal nucleo investigativo di Milano, coordinato dai comandanti Antonio Coppola e Fabio Rufino. A corredo, un verbale ne certifica la catena di custodia.
Nel pomeriggio, i periti si recheranno all’Istituto di Medicina Legale di Pavia, dove dal 2007 sono conservati i tamponi prelevati a Chiara Poggi e numerosi oggetti raccolti nella villetta. Tra questi, il tappetino insanguinato del bagno con l’impronta lasciata presumibilmente dall’assassino, e alcuni oggetti trovati nella spazzatura: una confezione di Estathé, un Frùttolo, cereali, biscotti e cucchiaini.
Secondo le nuove ipotesi investigative, quegli elementi potrebbero rappresentare i resti della colazione consumata la mattina del 13 agosto, forse in compagnia dell’omicida o, come suggerisce la procura, degli assassini della giovane Chiara.