Los Angeles, Trump invia la Guardia Nazionale: Rivolta di invasori stranieri
Tensione crescente a Los Angeles, dove Trump ha dispiegato la Guardia Nazionale per fronteggiare i disordini legati ai blitz contro i migranti. Con almeno 300 militari già in azione e un contingente di 2000 unità previsto, le strade sono diventate teatro di scontri e proteste. La situazione si aggrava, alimentando il dibattito sulla gestione dell’immigrazione e la sicurezza pubblica. Una crisi che rischia di scuotere ancora di più le fondamenta della città e del Paese.

Nuove tensioni a Los Angeles, dove il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato il dispiegamento della Guardia Nazionale in risposta ai disordini scoppiati dopo i blitz contro i migranti irregolari. Secondo i media americani, almeno 300 militari sono già operativi, parte di un contingente previsto di 2000 unità.
Nella notte tra domenica e lunedì (ora italiana), la CNN ha riportato scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Il presidente ha dichiarato che i rinforzi militari sono stati inviati per garantire “un ordine pubblico molto rigoroso” e ha lasciato intendere che potrebbero essere impiegati anche in altre città degli Stati Uniti.
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“Avete visto gente violenta e non gliela lasceremo passare liscia. Penso che assisteremo a un ordine pubblico molto rigoroso”, ha detto Trump. Alla domanda sull’eventuale ricorso all’Insurrection Act, che autorizzerebbe l’intervento dell’esercito, il presidente ha risposto: “Dipende se siamo in presenza di un’insurrezione o meno. A Los Angeles c’è stata molta violenza, non lasceremo che la passino liscia”.
Attraverso un post sulla piattaforma Truth Social, Trump ha attaccato duramente i media: “Non riesco a credere che si parli ancora di ‘proteste per lo più pacifiche’. Queste sono rivolte di invasori stranieri che sventolano orgogliosamente le bandiere dei loro Paesi d’origine. Basta con queste sciocchezze”.
L’ultimo intervento diretto del presidente sulla Guardia Nazionale risale al 1992, sempre a Los Angeles, durante le rivolte seguite all’assoluzione di quattro agenti coinvolti nel pestaggio di Rodney King. In quell’occasione si registrarono oltre 60 morti, migliaia di feriti e arresti, e danni per oltre un miliardo di dollari.
La decisione di Trump non è condivisa dalla sindaca di Los Angeles, Karen Bass, che ha dichiarato: “Non credo sia necessario l’intervento della Guardia Nazionale perché sono fiduciosa che il Dipartimento di Polizia di Los Angeles e le altre forze locali, come gli sceriffi, possano gestire la situazione”.
Alla Bass è stato chiesto un commento sulle accuse del presidente, secondo cui né lei né il governatore Gavin Newsom sarebbero in grado di controllare i disordini. “Respingo certamente l’idea che né il governatore né io possiamo fare il nostro lavoro. Abbiamo collaborato strettamente tra noi e anche con i rappresentanti della Casa Bianca”, ha replicato.