Tregua immediata a Gaza bloccata dal veto Usa al Consiglio di Sicurezza Onu
In un momento di crescente tensione a Gaza, il veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha bloccato la richiesta di un immediato cessate il fuoco, sostenuta dalla maggioranza. Mentre 14 membri chiedevano pace e dialogo, Washington ha deciso diversamente, complicando ulteriormente la situazione. La bozza, proposta da Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Pakistan, rappresenta un appello globale alla de-escalation, ora più che mai urgente da ascoltare.

Gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, permanente e senza condizioni nella Striscia di Gaza. Il testo è stato sostenuto dagli altri 14 membri del Consiglio, ma l’opposizione di Washington ne ha impedito l’approvazione.
La bozza di risoluzione era stata proposta da Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Pakistan, Panama, Corea del Sud, Sierra Leone, Slovenia e Somalia. Nel documento, la situazione a Gaza veniva definita “catastrofica”, con un appello per la rimozione "immediata e senza condizioni" di tutte le restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari e per la loro distribuzione sicura e libera da ostacoli, anche da parte dell’ONU e dei suoi partner umanitari.
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Si tratta del quinto veto degli Stati Uniti a una risoluzione Onu che chiedeva un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto.
Nel frattempo, i soccorritori palestinesi hanno riferito che almeno dieci persone sono rimaste uccise negli ultimi raid aerei israeliani. “Dieci martiri finora a causa degli attacchi israeliani dall’alba”, ha dichiarato Mahmud Bassal, portavoce dell’agenzia di difesa civile a Gaza, all’AFP.
Secondo quanto riferito, gli attacchi hanno colpito aree in cui si erano rifugiati civili sfollati nella città meridionale di Khan Yunis, oltre ad abitazioni a Gaza City e nella città centrale di Deir el-Balah.