Scappa con la figlia e sparisce per 10 anni: madre arrestata a Valencia, era fuggita da Milano

Scappa con la figlia e scompare per 10 anni: una madre nascosta in Spagna, lontana dalla legge e dalla famiglia. Dopo un lungo inseguimento internazionale, è stata finalmente rintracciata e arrestata a Valencia, dove viveva sotto identità falsa con l’adolescente. L’operazione si inserisce in una complessa indagine condotta dalla polizia italiana e spagnola, che dimostra ancora una volta come il rispetto della legge possa prevalere, anche contro le fughe più audaci.

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Era fuggita da Milano nel 2014 con la figlia di pochi anni, subito dopo che il Tribunale dei Minori aveva disposto l’affidamento della bambina al Comune. Dopo oltre dieci anni di ricerche, la donna è stata rintracciata e arrestata a Valencia, in Spagna, dove viveva sotto falsa identità insieme alla figlia, ormai adolescente.

L’operazione si inserisce in una complessa indagine condotta dalla Polizia locale di Milano, Unità tutela donne e minori, in collaborazione con il Nucleo investigativo dei Carabinieri, che ha permesso di far luce su una rete di complicità familiari attive tra Italia e Spagna. Altre tre persone sono state raggiunte da misure cautelari per aver agevolato la fuga: il compagno della donna, residente a Valencia, e due parenti in Italia.

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Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il caso ha origine nel 2013, quando una lunga controversia familiare aveva portato il tribunale a stabilire l’affidamento della minore al Comune di Milano. Dopo un unico incontro tra la bambina e il padre, la madre si era resa irreperibile, facendo perdere ogni traccia insieme alla figlia.

Nel 2019, la donna era già stata condannata con sentenza definitiva per sottrazione di minore e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice in un procedimento separato. Gli investigatori hanno scoperto che a Valencia usava nomi falsi sia per sé che per la figlia, nel tentativo di eludere ogni controllo.

Vista l’oggettiva gravità del fatto posto in essere in danno di minore, il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato”, si legge in una nota della Procura di Milano firmata dal procuratore Marcello Viola, il giudice ha disposto la detenzione in carcere per gli arrestati in Spagna e i domiciliari per i due familiari italiani coinvolti.