Nuova variante Covid Nimbus rilevata in Italia: primo caso registrato a Genova

Un nuovo capitolo nell'epidemia di Covid si apre in Italia: la variante Nimbus ha fatto la sua comparsa a Genova, portando con sé preoccupazioni e riflessioni. Con una prevalenza globale già del 12%, questo nuovo ceppo non è solo un numero in crescita, ma rappresenta un ulteriore tassello nel complesso mosaico della pandemia. Gli esperti, già allertati, ci ricordano che la lotta contro il virus è tutt'altro che finita. Resta fondamentale rimanere informati e preparati.

nuova variante

È stato rilevato a Genova, presso l'ospedale policlinico San Martino, il primo caso in Italia della nuova variante Covid denominata Nimbus (NB.1.8.1). Il paziente è un uomo di 69 anni, considerato fragile per una patologia oncoematologica. La scoperta non ha colto di sorpresa gli esperti, poiché la variante ha già una prevalenza globale di circa il 12%.

"Era attesa", ha dichiarato Giancarlo Icardi, coordinatore del laboratorio di Igiene regionale, all'Adnkronos Salute. "Viviamo in un villaggio globale dove i microrganismi si diffondono rapidamente. Era solo questione di tempo prima che venisse isolata anche in Italia".

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Icardi ha precisato che la variante Nimbus mostra una buona trasmissibilità, ma non presenta differenze significative in termini di virulenza o contagiosità rispetto alle precedenti subvarianti della famiglia Omicron. "Non c'è alcuna emergenza o allarme", ha sottolineato, aggiungendo che l’Organizzazione mondiale della sanità e gli enti regolatori non hanno segnalato rischi particolari né modifiche nelle raccomandazioni per vaccini o farmaci.

"È semplicemente un'ulteriore evoluzione del virus, una caratteristica tipica dei coronavirus come il Sars-CoV-2", ha continuato Icardi. "Le subvarianti si adattano per sopravvivere e replicarsi, cercando di sfuggire in parte al sistema immunitario".

Allo stesso ospedale San Martino, è stato recentemente segnalato un altro caso rilevante: la variante LP.8.1 di Sars-CoV-2 ha causato la morte di una donna canadese di 66 anni. Il decesso è avvenuto circa dieci giorni fa, dopo complicanze da una forma aggressiva di polmonite da Covid. La paziente, apparentemente in buona salute e con sei dosi di vaccino, ha contratto un'infezione che ha sorpreso i medici per la sua gravità.

Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del San Martino, ha spiegato che il caso evidenzia come alcune varianti, come LP.8.1, possano essere particolarmente elusivi nei confronti dell'immunità vaccinale e naturale. "È opportuno valutare aggiornamenti nei vaccini per le future campagne, soprattutto in Europa", ha affermato.