Trovato il corpo di Padre Dall'Oglio - ma vescovo di Aleppo e sorella smentiscono

Il ritrovamento di presunti resti di Padre Dall'Oglio, sacerdote e attivista interreligioso scomparso da oltre 11 anni, ha scosso il panorama internazionale. Tuttavia, il vescovo di Aleppo e la sorella del religioso hanno smentito la notizia, sollevando interrogativi sul destino di un uomo che ha dedicato la vita al dialogo interreligioso. Scopri di più su questa controversa vicenda.

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I resti di Padre Paolo Dall'Oglio, sacerdote e attivista interreligioso italiano, sarebbero stati rinvenuti nel cimitero di Furusiyya a Raqqa, in Siria, a oltre 11 anni dalla sua scomparsa. A riportarlo è stata la radio siriana FM Al-Balad, che ha parlato di un'operazione di esumazione effettuata da una commissione specializzata di Qamishli. La scoperta, secondo i media siriani, potrebbe finalmente chiarire la sorte del gesuita, rapito da Jabhat al-Nusra nel luglio 2013, mentre tentava di mediare il rilascio di prigionieri e promuovere la pace in una Siria dilaniata dalla guerra.

La notizia, tuttavia, è stata prontamente smentita dalla sorella di Padre Paolo, Francesca Dall'Oglio, che ha definito l'informazione una "fake news". Intervistata da Adnkronos, Francesca ha ribadito che non c'è alcuna certezza sul ritrovamento del corpo di suo fratello a Raqqa. "Sono passati quasi dodici anni e ne ho viste tante", ha dichiarato, riferendo di aver ricevuto segnalazioni che il corpo fosse stato sepolto in un maneggio e non in una fossa comune, come ipotizzato inizialmente. Ha inoltre affermato di aver contattato il Syria Justice and Accountability Center (Sjac), il quale ha confermato che nessuna delegazione è partita da Qamishli per eseguire l'esumazione.

Anche il vescovo di Aleppo, Hanna Jallouf, ha smentito la notizia, sottolineando che "non c'è alcuna certezza" riguardo al ritrovamento. Il vescovo, che ha cercato conferme dalle autorità religiose locali, ha affermato che nessuno, nemmeno il nunzio apostolico di Damasco, era stato informato dell'operazione. Jallouf ha anche mostrato preoccupazione per la diffusione della notizia, lamentando che non sono stati presi in considerazione né la famiglia né l'ordine dei gesuiti. "Non sappiamo chi abbia messo in giro questa informazione", ha dichiarato, esprimendo il suo rammarico per la gestione della vicenda.

La sorella di Padre Paolo ha inoltre aggiunto che non è la prima volta che circolano voci sul destino del sacerdote. "Si tratta di voci che continuano a emergere ogni tanto", ha detto Francesca, ricordando che le ultime segnalazioni erano arrivate da una persona che avrebbe avuto contatti con il fratello di uno sceicco imprigionato. Nonostante queste notizie ricorrenti, la speranza della famiglia di scoprire la verità su quanto accaduto a Padre Paolo rimane ancora viva.

Padre Dall'Oglio, che aveva dedicato gran parte della sua vita alla promozione del dialogo interreligioso e alla costruzione di una comunità monastica a Deir Mar Musa, è scomparso nel luglio 2013 durante un tentativo di mediazione in un contesto di conflitto e instabilità in Siria. La sua scomparsa è stata un evento che ha suscitato un ampio interesse internazionale, alimentando molteplici speculazioni sulla sua sorte, sia da vivo che da morto.