Martina Carbonaro, la voce straziante nel post virale: A 14 anni mai avrei pensato di morire ammazzata
La toccante storia di Martina Carbonaro, raccontata in un post virale, ci invita a riflettere sulla fragilità della vita. A soli 14 anni, la ragazza ha vissuto un dramma inimmaginabile, diventando simbolo di una realtà che non possiamo ignorare. Scopri come la narrazione di Maddalena Messeri ha risvegliato le coscienze su questo triste evento.

“Mi chiamo Martina, ho 14 anni e mai avrei pensato di morire ammazzata”. Inizia così il post virale su Facebook pubblicato dalla giornalista Maddalena Messeri, che ha scelto di raccontare la tragica storia di Martina Carbonaro come fosse narrata dalla stessa vittima. La ragazza, appena 14enne, è stata ritrovata senza vita in uno stabile abbandonato nei pressi dello stadio di Afragola. Per l’omicidio e l’occultamento del corpo è in carcere l’ex fidanzato, un ragazzo di 18 anni.
Nel lungo post, Messeri immagina le parole di Martina, dando voce alla quotidianità spezzata troppo presto: “Mi chiamo Martina, ho 14 anni e ogni mattina mia mamma Enza mi accompagna fuori da scuola. La faccio parcheggiare all’angolo perché mi vergogno… a questa età, ancora accompagnata. Vado all’alberghiero e sogno di diventare chef o carabiniera. Il mio colore preferito è il giallo, tra dolce e salato scelgo il dolce. Mi basta un gelato alla stracciatella per essere felice. Amo i miei occhiali nuovi, regalo dei nonni, e le scarpe Jordan, come quelle della mia amica Tania”.
Martina racconta anche l’innamoramento: “Sono in prima superiore e per la prima volta mi sono innamorata. Mi dicevano di stare attenta, che Alessio era più grande. Ma con lui mi sembrava di volare. Poi, due settimane fa, mi ha dato uno schiaffo. Mamma mi ha detto: ‘non avere paura a lasciarlo’. L’ho fatto. Ma ad Alessio non è andata giù”.
Il post prosegue con la descrizione degli ultimi momenti: “L’altra sera non sono tornata a cena. Mamma ha provato a chiamarmi, ma niente. Tutti si sono attivati: ‘dobbiamo trovare la bambina’, dicevano. Hanno trovato il mio corpo in una casa abbandonata. Ero chiusa in un sacco nero, come nei film”.
Il racconto si chiude con parole che gelano: “Mi chiamo Martina, ho 14 anni e Alessio, che diceva di amarmi, mi ha uccisa a sassate. È il 2025 e sono la 38esima vittima femminile dell’anno, uccisa da un uomo. Mi chiamavo Martina, e la mia storia finisce qui, sotto i neon freddi di un obitorio di provincia”.
Il post ha superato le 16.000 condivisioni, totalizzando oltre 5,6 milioni di visualizzazioni e più di 407.000 interazioni. Numerosi i commenti commossi, tra cui quello di una donna che invita “a leggerlo ad alta voce, in famiglia, nelle scuole, nei luoghi di lavoro”.