Grande partecipazione a VisiTuscia Expo 2025: a Viterbo le Reti di Imprese incontrano buyer internazionali

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Si è chiusa con successo l’edizione 2025 di VisiTuscia Expo, la Borsa del Turismo e dell’Enogastronomia della Tuscia, ospitata nello spazio “Attivo” di Lazio Innova a Viterbo. L’iniziativa ha coinvolto numerosi operatori del settore e ha rappresentato un’importante vetrina per le eccellenze del territorio.

Il workshop, organizzato dalla Rete d’Impresa "Enjoy Viterbo+", ha visto la partecipazione di 14 buyer internazionali e circa 50 seller locali, tra strutture ricettive, agenzie di viaggio, aziende vinicole e realtà agroalimentari. Il presidente di Enjoy Viterbo+, Sergio Cesarini, ha espresso soddisfazione per la grande affluenza e per l’interesse dimostrato verso i progetti proposti.

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L’evento è stato realizzato con il supporto della Regione Lazio, nell’ambito dei fondi destinati al finanziamento delle Reti di Imprese tra Attività Economiche. Coordinato dalla DMO Expo Tuscia, il format ha offerto un’ampia panoramica su opportunità turistiche e strategie di promozione integrata del territorio.

Tra le realtà presenti al workshop, numerose le Reti di Imprese che hanno potuto raccontare le proprie iniziative: Enjoy Viterbo+ (Viterbo), Visit Bolsena (Bolsena), Visit Marta (Marta), La Torre (Bassano in Teverina), Naturalmente Capodimonte (Capodimonte), RIC - Rete di Imprese Castiglionese (Castiglione in Teverina), Il Mascherone (Valentano), Cilenia (Celleno), Conosci Calcata (Calcata), Montefiascone in Vetrina (Montefiascone).

Il presidente della DMO Expo Tuscia, Vincenzo Peparello, ha ricordato come l’evento, nato quasi vent’anni fa, si sia evoluto da workshop tradizionale a format itinerante. L’edizione 2025 ha incluso anche escursioni nei borghi di Celleno, Montefiascone, Valentano e Calcata, con accoglienza da parte dei sindaci e dei rappresentanti delle Reti d’Impresa locali.

Secondo Peparello, i riscontri ricevuti da stampa, operatori e istituzioni dimostrano che il modello di partenariato territoriale è la chiave per valorizzare il patrimonio turistico e produttivo della Tuscia.

Harry di Prisco