Muore più chi mangia male che chi fa uso di droga, alcol e fumo: l'allarme degli esperti sulla nutrizione

Secondo gli esperti, muore più chi mangia male che chi usa droga, alcol o fumo. Con oltre tre miliardi di persone malnutrite, questa emergenza rappresenta una minaccia maggiore delle dipendenze e dei comportamenti a rischio, come evidenziato dalla Rete italiana Città Sane OMS durante il 22esimo meeting a Bergamo.

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Tre miliardi di persone nel mondo, su una popolazione globale di otto, non seguono una corretta alimentazione. La cattiva nutrizione è oggi responsabile di più decessi rispetto all’insieme di fumo, droga, alcol e comportamenti sessuali a rischio. A sottolinearlo è la Rete italiana Città Sane Oms, durante il 22esimo meeting nazionale “Città per la Salute”, svoltosi a Bergamo il 22 e 23 maggio presso il Monastero di Astino.

Alimentazione e salute urbana: una sfida politica e sociale

Secondo gli esperti, la dieta inadeguata impatta direttamente su patologie croniche e sulla qualità della vita. Il concetto di health span – ovvero la longevità in salute – viene compromesso da scelte alimentari sbagliate. Per questo, l’alimentazione deve diventare una priorità strategica per le città, che oggi sono chiamate ad affrontare disuguaglianze economiche, sociali e ambientali in un’ottica di salute pubblica integrata.

Le città sono il fulcro delle sfide sanitarie globali”, ha spiegato Lamberto Bertolè, presidente della Rete e assessore del Comune di Milano. “La salute urbana dipende da politiche inclusive, dalla prevenzione e dalla sostenibilità. Il concetto di Health in all policies ci impone di valutare l’impatto sulla salute in ogni decisione, dall’urbanistica all’ambiente fino all’economia.

Verso città resilienti: innovazione, prevenzione e inclusione

Durante l’evento, amministratori, urbanisti, rappresentanti dell’OMS, operatori del Terzo settore e cittadini hanno discusso temi cruciali: salute e cambiamenti climatici, politiche urbane integrate, longevità attiva e partecipazione comunitaria. È emersa la necessità di rafforzare il ruolo dei Comuni con strumenti finanziari e normativi adeguati per trasformare le città in veri motori di benessere e prevenzione.

Il meeting ha visto anche la consegna dell’Oscar della salute 2025 al Comune di Udine per il progetto “Oasi climatiche”, spazi verdi, blu e sociali pensati per bambini, anziani e persone fragili. Premi e menzioni speciali sono andati anche ad Alfianello, Cagliari, Bergamo e Milano, per iniziative locali che promuovono salute, equità e coesione.

L’Oscar non è solo un riconoscimento simbolico – ha aggiunto Bertolè – ma un atto politico che valorizza il lavoro quotidiano dei Comuni per portare la salute nei luoghi della vita reale: scuole, parchi, quartieri. È da qui che possono partire risposte concrete alla crisi dei sistemi sanitari.

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