Minacce a Schifani, lettera e telefonate intimidatorie al presidente della Regione Sicilia

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è stato bersaglio di gravi minacce di morte. Una lettera anonima è stata recapitata nella sua abitazione, scritta a mano e contenente la frase inquietante: "Brucerai nei tuoi bruciatori". A scoprire la missiva sono stati gli agenti della scorta, che hanno immediatamente allertato la Digos di Palermo.
Telefonate minacciose alla presidenza della Regione
Nei giorni successivi, sono giunte anche telefonate intimidatorie alla segreteria della Presidenza, con una voce camuffata che ha minacciato sia il governatore che la sua famiglia. In una delle chiamate, è stato detto: "Il crack è sofferenza alla tua famiglia Schifani".
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Le minacce sono arrivate proprio mentre l’Assemblea Regionale Siciliana approvava la nuova legge anti-crack, promossa fortemente da Schifani. Il presidente aveva dichiarato che si tratta di "un passo decisivo per la protezione delle nuove generazioni", con un finanziamento di oltre 23 milioni di euro destinato a prevenzione, cura e reinserimento sociale.
Indagini in corso e possibile collegamento con i termovalorizzatori
La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha aperto un’inchiesta per risalire agli autori della lettera e delle telefonate. L’indagine è affidata alla Digos. Secondo gli inquirenti, le intimidazioni potrebbero essere legate alla realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia, progetto recentemente rilanciato da Schifani. Invitalia ha pubblicato la gara per la progettazione dei due impianti, destinati a Palermo e Catania.
"Un altro passo avanti verso un obiettivo epocale", aveva detto il governatore, sottolineando l’impegno per superare definitivamente il sistema delle discariche. I due impianti sorgeranno a Bellolampo e nell’area industriale di Catania, come previsto dal Piano regionale dei rifiuti.