Sciopero nazionale negli stabilimenti Ex Ilva il 21 maggio: sindacati chiedono risposte sul futuro del gruppo

Mercoledì 21 maggio è previsto uno sciopero nazionale di 4 ore in tutti gli stabilimenti dell’Ex Ilva, proclamato dalle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm. La protesta coincide con la convocazione di una riunione del tavolo permanente sull’ex Ilva presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I sindacati: "Serve chiarezza sul destino del gruppo Acciaierie d’Italia"
Secondo quanto dichiarato in una nota congiunta, la mobilitazione è stata indetta per ottenere aggiornamenti urgenti sulla situazione di Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria, aggravata dal recente incidente nello stabilimento di Taranto. A seguito di quell’evento, è stato annunciato il raddoppio delle ore di cassa integrazione per i lavoratori.
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I sindacati chiedono trasparenza sull’esito della gara di assegnazione del gruppo, ancora avvolta nell’incertezza, e denunciano lo stallo delle trattative con Baku Steel per una possibile cessione. Tra i punti critici, anche l’interruzione del Piano di Ripartenza per mancanza di risorse economiche.
“Constatiamo un quadro disastroso sul piano aziendale e occupazionale”, affermano Fim, Fiom e Uilm. Le organizzazioni accusano l’assenza di decisioni politiche e l’immobilismo delle istituzioni, ritenendo insostenibile il clima di incertezza che coinvolge circa 20.000 lavoratori di Acciaierie d’Italia, Ilva in AS e dell’indotto.
“In concomitanza con l’incontro a Palazzo Chigi, abbiamo deciso di proclamare questo sciopero nazionale per chiedere al governo di assumere decisioni immediate”, concludono i sindacati.