È morta Teresa Vergalli, la partigiana Anuska simbolo della Resistenza italiana
È scomparsa Teresa Vergalli, la partigiana conosciuta con il nome di battaglia "Anuska", simbolo della Resistenza italiana. A 98 anni, la storica combattente ha lasciato un'eredità di coraggio e lotta per i diritti. L'Anpi nazionale e i comitati provinciali di Reggio Emilia e Roma hanno espresso il loro profondo cordoglio per la sua perdita.

Si è spenta a 98 anni Teresa Vergalli, storica partigiana conosciuta con il nome di battaglia “Anuska”. A darne l’annuncio, “con grandissimo dolore”, l’Anpi nazionale insieme ai comitati provinciali di Reggio Emilia e Roma.
Una vita nella Resistenza e nella lotta per i diritti
Nata a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, l’11 ottobre 1927, Teresa Vergalli si unì giovanissima alla Resistenza. Ancora studentessa, entrò a far parte della 76ª SAP e della 144ª Brigata Garibaldi, assumendo ruoli di staffetta in missioni ad alto rischio. Portava sempre con sé una piccola pistola per evitare, se catturata, di cadere nelle mani dei nazifascisti e subire torture.
Dopo la Liberazione, si dedicò con passione all’Udi (Unione donne italiane), impegnandosi per la tutela dei diritti delle donne e per mantenere viva la memoria della lotta partigiana, soprattutto tra le giovani generazioni. La sua testimonianza ha rappresentato per anni un punto di riferimento nella narrazione dell'antifascismo.
Il testamento morale e le parole di chi l’ha conosciuta
Durante la sua ultima intervista a Piazza Pulita il 24 aprile scorso, ha lasciato un messaggio forte e attuale: “Bisogna stare attenti, vigili, uniti sui diritti che abbiamo conquistato”.
“Teresa Vergalli, nome di battaglia Anuska, staffetta partigiana, cocciuta. Così si definiva: cocciuta”, ha ricordato Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico. “Con lei scompare una donna che ha difeso per tutta la vita i diritti e la libertà. Entrata nella Resistenza da studentessa, ha affrontato incarichi pericolosi, ha contribuito alla nascita dell’Udi e ha lottato per la parità di genere. La sua eredità è un monito che resterà con noi”.
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