Garlasco, nuovi dubbi sull'arma del delitto: il martello di casa Poggi non combacia con le ferite

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L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, resta avvolto da interrogativi, soprattutto sull’arma del delitto. A distanza di quasi 18 anni, l’oggetto con cui la giovane fu colpita alla testa e al volto non è mai stato identificato con certezza. Le sentenze che hanno condannato in via definitiva Alberto Stasi a 16 anni di carcere hanno escluso che si trattasse del martello mancante dalla villetta di via Pascoli.

Ritrovati nuovi oggetti in un canale a Tromello

Nuove indagini sono state avviate dopo il ritrovamento di un martello e altri attrezzi da lavoro in un canale di Tromello, a pochi chilometri da Garlasco. I carabinieri di Milano, incaricati dalla procura di Pavia, effettueranno accertamenti per stabilire se questi oggetti siano collegati all’omicidio. Il ritrovamento, avvenuto nell’area indicata da un nuovo testimone, richiede massima cautela: gli strumenti potrebbero non avere alcuna connessione con il delitto.

L’analisi scientifica sarà fondamentale, soprattutto se non emergeranno tracce biologiche sugli oggetti. Sarà necessario capire da quanto tempo siano rimasti sul fondo del canale. Il primo passo è un confronto fotografico: Giuseppe Poggi, padre della vittima, potrebbe riconoscere il martello, di cui aveva fornito una dettagliata descrizione.

Descrizione precisa ma incompatibile con le lesioni

Secondo la testimonianza, il martello mancante aveva un manico più corto e sottile rispetto a quello consegnato ai carabinieri, con una parte metallica dotata di “coda di rondine” più sottile e rettilinea, adatta per estrarre chiodi piccoli. Ma tale descrizione non corrisponde alle ferite riscontrate sul corpo di Chiara, come stabilito dalla perizia medico-legale e dalle sentenze.

Resta l’ipotesi che l’arma del delitto possa non essere unica. Tra gli oggetti compatibili indicati nel corso degli anni figurano una stampella, un calzascarpe, un paio di forbici, un taglierino e persino un attizzatoio da camino, citato e poi smentito da un testimone. Il caso Garlasco si arricchisce così di nuovi elementi, ma l’identificazione certa dell’oggetto usato per uccidere Chiara Poggi è ancora lontana.

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