Groenlandia, scoperta base nucleare segreta Usa sotto i ghiacci: era il progetto Iceworm

Un team della NASA ha svelato un'importante scoperta in Groenlandia: i resti di una base nucleare segreta americana, Camp Century, risalente alla Guerra Fredda. Seppellita sotto oltre 30 metri di ghiaccio, la struttura era parte del progetto Iceworm, concepito alla fine degli anni '50. La sua localizzazione è stata possibile grazie a un innovativo sistema radar.

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Un team della Nasa ha individuato sotto i ghiacci della Groenlandia i resti di una base nucleare americana risalente alla Guerra Fredda. Si tratta di Camp Century, una struttura top secret costruita alla fine degli anni '50 e ora sepolta sotto oltre 30 metri di ghiaccio. La scoperta è avvenuta nella primavera del 2024 grazie a un nuovo sistema radar sperimentato nel nord dell’isola.

Una rete di tunnel militari nel cuore dei ghiacci

Le rilevazioni hanno mostrato una complessa rete sotterranea composta da 21 tunnel interconnessi per un’estensione di circa tre chilometri. All’interno della calotta glaciale si trovavano alloggi, una mensa, laboratori, latrine e persino una palestra, costruiti per ospitare circa 200 militari americani. Il campo era alimentato da un reattore nucleare trasportato per oltre 210 chilometri sulla calotta stessa.

Camp Century era parte del segretissimo Progetto Iceworm, un piano del Pentagono per installare una rete di lancio di missili balistici nucleari sotto l’Artico. Il sito, progettato per contenere fino a 600 missili, rivelava l’ambiziosa estensione della presenza militare americana nella regione, confermata dal Wall Street Journal.

Il vero scopo tenuto nascosto anche ai militari

Il Pentagono presentò il progetto come una missione di ricerca scientifica, ma la finalità strategico-militare fu occultata perfino a molti degli uomini coinvolti. Solo una donna, una dottoressa danese, vi entrò ufficialmente. Costruita nel 1959, la base fu abbandonata nel 1967 per l’instabilità della calotta glaciale.

Camp Century rimase per anni conosciuta come centro scientifico, ma la sua funzione reale venne alla luce solo nel 1996. Le immagini radar catturate dalla Nasa nell’aprile 2024 rappresentano la prima conferma visiva moderna del sito. Più che una reliquia della Guerra Fredda, per il giornale americano si tratta di una testimonianza concreta della lunga attività militare degli Stati Uniti sul territorio danese.

La Groenlandia contesa tra geopolitica e risorse

Negli anni della Guerra Fredda, gli Stati Uniti avevano fino a 17 basi in Groenlandia con oltre 10mila soldati. Oggi la presenza americana è ridotta a meno di 200 militari nella base spaziale di Pituffik. La questione nucleare ha storicamente creato tensioni con la Danimarca, che si era dichiarata zona denuclearizzata ma non era stata informata della reale natura del sito.

La Groenlandia è strategica per gli Stati Uniti sin dalla Seconda Guerra Mondiale, anche per la sua ricchezza di minerali e la posizione geografica. Dopo l’occupazione nazista della Danimarca nel 1940, Washington assunse la responsabilità della difesa dell’isola. Nel 1951, un trattato ratificato dal parlamento danese formalizzò la possibilità per gli Usa di mantenere basi sul territorio.

Nel tempo gli Stati Uniti tentarono anche di acquistare la Groenlandia, offrendo 100 milioni di dollari, ma l’offerta fu respinta. Più recentemente, il presidente Donald Trump ha criticato la Danimarca per la gestione della sicurezza dell’isola e ha minacciato azioni più forti per garantirne il controllo, citando motivi di sicurezza nazionale.

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