Dazi USA-Cina, tregua di 90 giorni: Trump attacca l'UE e annuncia tagli ai prezzi dei farmaci

Svolta nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina con la sospensione parziale dei dazi per 90 giorni. L'accordo è stato raggiunto oggi, lunedì 12 maggio, a Ginevra, dopo mesi di tensioni tra le due potenze economiche. La notizia è stata ufficializzata attraverso una dichiarazione congiunta della Casa Bianca e del governo cinese.
Accordo tra Washington e Pechino: riduzione del 115% sui dazi
Secondo quanto riferito dal segretario al Tesoro, Scott Bessent, durante una conferenza stampa in Svizzera, Washington e Pechino ridurranno reciprocamente i dazi di 115 punti percentuali. L’intesa prevede che le misure vengano applicate "entro il 14 maggio". Il presidente Donald Trump ha definito l’accordo come un “reset” nei rapporti bilaterali e ha annunciato un colloquio imminente con Xi Jinping.
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"La relazione è molto, molto buona", ha dichiarato Trump dalla Casa Bianca. Ma il presidente americano ha colto l’occasione per attaccare anche l’Unione Europea: "In ambito commerciale, l’UE è per molti versi più cattiva della Cina", ha detto, aggiungendo che "gli Stati Uniti vengono trattati in modo molto ingiusto".
Trump promette tagli sui farmaci e risponde sul Boeing del Qatar
Trump ha poi annunciato un ordine esecutivo per abbassare i prezzi dei farmaci: "L’Europa e il resto del mondo pagheranno un po’ di più, e l’America molto meno". Secondo quanto pubblicato in un post su Truth, i prezzi negli Stati Uniti saranno ridotti di oltre il 59%.
Riguardo ai colloqui tra Russia e Ucraina, il tycoon ha detto di valutare un viaggio in Turchia giovedì, per partecipare a un incontro ospitato dal presidente Erdogan: "C’è il potenziale per un buon risultato", ha dichiarato, lasciando aperta la possibilità della sua presenza.
Trump ha toccato anche il tema del programma nucleare iraniano, affermando che Teheran si sta mostrando "ragionevole" e "intelligente". Ha ribadito che gli USA desiderano "un Iran ricco, felice e grande, ma senza un’arma nucleare".
Sul fronte delle polemiche, Trump ha risposto alla controversia sul Boeing da 400 milioni di dollari donato dal Qatar. Lo ha definito "un grande gesto", sostenendo che il jet era destinato al Pentagono. Ha aggiunto che, una volta lasciata la Casa Bianca, l’aereo andrà alla sua biblioteca presidenziale e non sarà più utilizzato da lui. Alla domanda sulle implicazioni etiche del dono, ha replicato che il giornalista dovrebbe essere "imbarazzato".