Mostro di Firenze, il nipote di Mario Vanni: Era un bonaccione, non un assassino

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Rinviata al 13 giugno l’udienza per la revisione del processo sul Mostro di Firenze, avviata su richiesta di Paolo Vanni, nipote di Mario Vanni, uno dei condannati per quattro duplici omicidi tra il 1982 e il 1984. La decisione è stata presa dal presidente della terza sezione penale della Corte d’Appello di Genova, Vincenzo Papillo, per consentire al procuratore generale Alessandro Bogliolo di esaminare i 34 faldoni allegati all’istanza di revisione.

In aula, l’81enne Paolo Vanni ha dichiarato di voler “eliminare qualcosa da questa condanna”, sottolineando la natura mite dello zio: “Mario era un bonaccione, bravissimo. Il Mostro di Firenze? Macché. Era pacato, pauroso, non era come me che sono sempre agitato. Piuttosto, le ha prese”. Vanni insiste sull’innocenza del parente, condannato insieme ad altri per alcuni degli ultimi delitti attribuiti al serial killer che ha terrorizzato la Toscana negli anni ’70 e ’80.

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