Recensione Dino Path Trail

recensione dino

Dinosauri, polvere da sparo e atmosfere western

Oggi vi parlo di Dino Path Trail. Nel panorama indie italiano, Dino Path Trail emerge come un progetto ambizioso e originale, sviluppato dal giovane team Void Pointer. Questo roguelike survival con visuale isometrica fonde l'estetica del Far West con l'epoca dei dinosauri, offrendo un'esperienza di gioco unica e coinvolgente. Attualmente in fase di sviluppo, il gioco ha già ricevuto riconoscimenti importanti, tra cui il Grand Prix Dev Contest alla White Nights Conference di Istanbul e il Fresco Award al PRESS START – Video Game Student Conference di Milano.

Recensione Dino Path Trail

Storia

La protagonista, Lucy, vive in un villaggio dove indiani e cowboy coesistono pacificamente. La tranquillità viene interrotta quando sua sorella gemella, Liz, viene rapita da una banda di banditi guidata da Joe Raptor, interessati a una collana magica capace di controllare i dinosauri . Lucy intraprende un viaggio pericoloso attraverso biomi ostili, affrontando nemici umani e preistorici per salvare Liz e riportare l'equilibrio nel suo mondo.

Gameplay

Il cuore pulsante di Dino Path Trail risiede nel suo gameplay, che combina dinamiche survival, esplorazione roguelike e combattimento d’azione in tempo reale, il tutto condito da una struttura ad alta rigiocabilità. A ogni run, il mondo cambia grazie a una generazione procedurale delle mappe, che garantisce un’esperienza diversa a ogni partita. L’obiettivo principale è attraversare vari biomi con la propria carovana trainata da un triceratopo, evitando che venga distrutta e cercando risorse per sopravvivere, potenziarsi e, in ultima istanza, salvare Liz, la sorella gemella della protagonista Lucy.

Recensione Dino Path Trail

Ogni bioma — canyon rocciosi, paludi umide, montagne ventose — introduce ostacoli ambientali differenti e richiede approcci diversi per superare le minacce. Gli eventi climatici dinamici (tempeste di sabbia, piogge torrenziali, nebbie improvvise) non sono solo elementi atmosferici, ma influenzano concretamente la visibilità, la velocità di movimento e la precisione nei combattimenti. L’approccio strategico, quindi, non è solo consigliato, ma necessario per progredire con successo. Il sistema di combattimento è un twin-stick shooter, ma si distingue per alcune scelte intelligenti: il fuoco continuo è penalizzato, mentre chi gestisce con cura la pressione del grilletto può infliggere danni maggiori. Questa meccanica, unita a una ricarica attiva in stile Gears of War (che richiede di premere al momento giusto per velocizzare la ricarica), aggiunge tensione e skill al ritmo dei combattimenti. Le armi a disposizione variano da revolver, fucili e archi a strumenti più creativi come molotov e trappole artigianali costruibili attraverso il crafting.

Il crafting è infatti uno degli aspetti fondamentali del gameplay. Durante l’esplorazione, Lucy raccoglie materiali come legno, pietra, pelle di dinosauro e minerali, con cui potrà creare armi, potenziare la carovana o costruire oggetti utili alla sopravvivenza. La gestione delle risorse è ben bilanciata: non si ha mai la sensazione di essere soffocati dalla microgestione, ma ogni decisione pesa, soprattutto quando si è costretti a scegliere tra riparare il carro o creare munizioni per sopravvivere all’area successiva. Un sistema di fame e sete è presente, ma è stato ottimizzato in modo intelligente: invece di rappresentare un fardello costante, funge da meccanica ricompensa. Mangiare o bere in tempo fornisce bonus temporanei alla stamina o alla resistenza, incoraggiando i giocatori a pianificare e a esplorare in cerca di piante commestibili o fonti d'acqua. Questo rende la componente survival più accessibile, senza tradire la sua funzione strategica.

Recensione Dino Path Trail

Un altro elemento che aggiunge tensione crescente è il sistema di "taglia". Man mano che Lucy si spinge più lontano o compie azioni "notabili" (come abbattere predatori rari o distruggere avamposti di banditi), la sua fama aumenta. Questo sistema introduce un moltiplicatore di difficoltà dinamico: più si diventa famosi, più il mondo reagisce, aumentando la quantità e la qualità dei nemici. Alcuni nemici leggendari appaiono solo a determinati livelli di taglia, introducendo una componente quasi da “boss optional”, ideale per i completisti. La carovana stessa è quasi un personaggio secondario: può essere potenziata, riparata o personalizzata, e può persino sbloccare abilità passive con l’avanzare delle run. Alcuni esempi includono la possibilità di creare pozioni in viaggio, ospitare alleati temporanei (NPC salvati nelle missioni) o rendere la carovana resistente agli attacchi a distanza. Non manca infine una dimensione più “narrativa” all’interno del gameplay: durante l’avventura si incontrano eventi casuali, come villaggi abbandonati, viaggiatori feriti o messaggi criptici lasciati da Liz. Questi eventi arricchiscono la worldbuilding e offrono ricompense interessanti, ma anche scelte morali, come decidere se aiutare uno sconosciuto rischiando un’imboscata. Dino Path Trail riesce a unire il meglio dei roguelike con un’anima survival ben dosata, senza cadere nelle trappole della frustrazione o della ripetitività. Le run sono relativamente brevi (30-45 minuti), ma dense di contenuti, e la progressione metagioco — basata su potenziamenti permanenti sbloccabili — dà senso anche ai fallimenti.

Recensione Dino Path Trail

Aspetto tecnico

Uno degli elementi che colpisce fin dai primi minuti di gioco in Dino Path Trail è la cura riposta nel comparto tecnico, sorprendente considerando che si tratta di un titolo indie sviluppato da un piccolo team emergente. La scelta stilistica ricade su un cel-shading ben calibrato, che riesce a coniugare leggerezza visiva e forte personalità artistica. Le ambientazioni sono rese con tonalità calde e desaturate, dominate da ocra, arancioni bruciati e verdi polverosi, evocando efficacemente tanto il caldo secco delle praterie western quanto l’antico mistero degli ecosistemi preistorici. Ogni bioma gode di un’identità visiva ben definita: le paludi, per esempio, sono avvolte da foschie dense e riflessi umidi, mentre le alture rocciose rimandano ai canyon dello Utah, disseminate di fossili giganteschi e tracce fossili che raccontano storie di ere perdute.

L’ottimizzazione del gioco è solida, anche per configurazioni basilari. Infatti, ho testato una build su un sistema dotato di AMD Ryzen 9 6900HX con GPU integrata Radeon 680M e 32 GB di RAM DDR5: una configurazione priva di GPU dedicata ma comunque tra le più potenti nell’ambito APU. I risultati sono decisamente positivi. In Full HD (1080p), con dettagli medi, si raggiungono stabilmente i 60 fps o poco oltre, anche nelle situazioni più dinamiche, come scontri contro branchi di predatori o durante eventi atmosferici come pioggia e nebbia. Alzando il livello di dettaglio su impostazioni alte, le prestazioni restano giocabili, mantenendosi sui 45–50 fps, con ulteriori margini di miglioramento qualora venga integrato il supporto a tecnologie come FSR (FidelityFX Super Resolution), che risulterebbe particolarmente utile su configurazioni senza GPU discreta.

Recensione Dino Path Trail

Il comportamento del sistema resta stabile e controllato anche durante sessioni prolungate. Il Ryzen 9 6900HX si difende bene sotto carico, e la temperatura rimane su livelli accettabili senza fenomeni di throttling, a patto che il laptop sia dotato di un buon sistema di dissipazione. Non si sono riscontrati episodi di stuttering, crash o rallentamenti critici: il frame pacing è solido e il caricamento delle aree è veloce, contribuendo a un'esperienza fluida e priva di frizioni. Dal punto di vista grafico, il gioco riesce a conservare la sua impronta artistica anche con impostazioni visive meno spinte. Texture leggermente semplificate, ombre meno sofisticate e un anti-aliasing ridotto non compromettono l'atmosfera generale. L’immersione è garantita, grazie alla coerenza stilistica dell’intero mondo di gioco, alla qualità dei modelli dei dinosauri — ben animati e distinti tra loro — e a un uso intelligente della luce e dei colori.

Anche sul fronte delle opzioni grafiche, Dino Path Trail offre una discreta granularità: è possibile regolare manualmente effetti come ombre, anti-aliasing, distanza visiva e riflessi. Manca ancora qualche impostazione avanzata (come il controllo dell’occlusione ambientale o la risoluzione dinamica), ma per un titolo indie la base è più che soddisfacente. Il supporto ai controller è completo, con un layout personalizzabile e un’ottima responsività nei comandi, sia in esplorazione che durante i combattimenti.

Il comparto audio, infine, è uno dei punti forti dell’esperienza. Gli sviluppatori hanno lavorato per ricreare un paesaggio sonoro credibile e atmosferico, partendo da una ricerca paleontologica per la riproduzione realistica dei versi dei dinosauri, ottenuti attraverso simulazioni basate su studi sulle cavità craniche e sulle frequenze plausibili. Il risultato è un sound design vibrante, che contribuisce in modo sostanziale all’immersione. Le musiche alternano tracce acustiche in stile western, con banjo e armoniche, a sezioni più cupe e percussive durante le esplorazioni o i combattimenti con creature alfa, sottolineando i cambi di tono dell’esperienza senza risultare mai invasive.

Recensione Dino Path Trail

Conclusioni

Dino Path Trail è un titolo promettente che riesce a combinare in modo originale elementi del Far West con la presenza di dinosauri, offrendo un'esperienza di gioco fresca e coinvolgente. Il gameplay solido, l'attenzione ai dettagli e l'estetica curata lo rendono un gioco da tenere d'occhio. Sebbene sia ancora in fase di sviluppo, le premesse sono ottime, e con ulteriori rifiniture potrebbe diventare una gemma nel panorama videoludico italiano.

Voto: 8/10

Pro

  • Ambientazione originale che combina Far West e dinosauri
  • Gameplay solido con meccaniche di combattimento e crafting ben integrate
  • Grafica e design sonoro curati, con attenzione ai dettagli scientifici
  • Sistema di progressione che incentiva l'esplorazione e la scoperta

Contro

  • Alcuni bug minori
  • La progressione può risultare lenta
  • Mancanza di impostazioni di accessibilità e tutorial più dettagliati

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