David di Donatello, premio speciale a Mattarella per i 70 anni: Il cinema è parte dell'identità italiana

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto il David Speciale in occasione dei 70 anni dei premi David di Donatello. Il riconoscimento, annunciato da Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano, è stato consegnato durante la cerimonia al Quirinale per il valore simbolico della figura del Capo dello Stato, definito “un punto saldo” e per la sua “affettuosa complicità”.
Nel suo intervento, Mattarella ha sottolineato il ruolo cruciale del cinema italiano nel raccontare, interpretare e formare l’identità nazionale. Ha citato opere come “Roma città aperta” di Rossellini, simbolo della rinascita del dopoguerra, e ha ricordato successi internazionali come “Ieri, oggi, domani” di De Sica e “Amarcord” di Fellini, evidenziando come il cinema abbia contribuito alla crescita culturale e civile del Paese.
Il Presidente ha lanciato un appello per salvaguardare le sale cinematografiche, in crisi per motivi economici e concorrenza commerciale, definendole un valore sociale da tutelare. Ha anche evidenziato la necessità di sostenere le produzioni indipendenti e i giovani autori, nonché di migliorare l’attrattività dell’Italia per le produzioni estere. Ha parlato dell’evoluzione del settore audiovisivo, che ha saputo integrarsi con le piattaforme digitali mantenendo alta la qualità narrativa e produttiva.
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha annunciato l’attivazione di una squadra di 30 tecnici per accelerare l’erogazione degli incentivi e ha ribadito l’impegno del ministero per rendere il sistema più trasparente, tempestivo e vicino alle reali esigenze del comparto.
Piera Detassis ha descritto l’edizione del 70° come “l’arte della crescita”, sottolineando la presenza di tre registe nella cinquina per miglior film e regia – Francesca Comencini, Valeria Golino e Maura Delpero – e la centralità delle storie femminili, autobiografiche e sociali. Ha infine ricordato le parole di Papa Francesco sul valore dell’arte come “necessità scomoda”, invitando a riscoprire lo stupore come origine della bellezza.