Donald Trump propone mille dollari ai migranti per l'auto-deportazione: accordi anche con Ruanda

Donald Trump ha annunciato una nuova strategia per contrastare l’immigrazione irregolare negli Stati Uniti: offrire mille dollari a ogni migrante entrato illegalmente che accetti di lasciare volontariamente il Paese tramite un'app governativa. Il piano prevede un incentivo economico e assistenza per il rimpatrio, inclusi documenti e biglietti, in cambio dell’impegno a partire senza interventi delle forze di polizia. “Se collaborano, un giorno forse potranno tornare; se non lo fanno, saranno espulsi e non torneranno mai più”, ha dichiarato Trump, criticando l’amministrazione Biden per aver favorito l’ingresso di circa 21 milioni di migranti, tra cui “almeno 3 milioni di criminali”.
Il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha specificato che il rimborso verrà concesso solo dopo la conferma, tramite app, dell’effettiva uscita dagli USA. I migranti che sceglieranno questa via “perderanno la priorità negli arresti” se dimostreranno preparativi concreti per la partenza. Secondo le stime governative, ogni deportazione costa circa 17.000 dollari: la nuova misura mira quindi anche al contenimento dei costi.
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Nel frattempo, dopo l’accordo da 6 milioni di dollari con El Salvador, l’amministrazione Trump ha avviato negoziati con il Ruanda per trasferire migranti espulsi dagli Stati Uniti. Lo ha confermato il ministro degli Esteri ruandese, Olivier Nduhungirehe, sottolineando che si tratta di contatti ancora preliminari. Il Ruanda ha già stipulato in passato intese simili, come quella mai applicata con il Regno Unito durante il governo di Boris Johnson, poi dichiarata illegale dalla Corte Suprema britannica e cancellata dal premier laburista Keir Starmer.
Il Ruanda ha anche firmato accordi con la Danimarca, l’ONU e l’Unione Africana e, secondo un’inchiesta del New York Times, un’intesa segreta con Israele per il trasferimento di richiedenti asilo africani. I colloqui attuali con gli USA si svolgono mentre Washington cerca di mediare tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo per un accordo di pace.