Trovati i corpi dei 13 minatori rapiti in Perù: erano stati sequestrati da gruppi criminali

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Tredici corpi sono stati recuperati in una fossa nella provincia di Pataz, nel nord del Perù. Le vittime, minatori e guardie di sicurezza, erano state rapite il 26 aprile mentre lavoravano in una miniera d’oro. Lo ha confermato il ministero dell’Interno peruviano, spiegando che i lavoratori erano stati sequestrati da gruppi legati alla criminalità organizzata, interessati a prendere il controllo dell’impianto minerario.

Secondo quanto riferito dal sindaco di Pataz all’emittente Canal N, i cadaveri sono stati ritrovati legati all’interno di una fossa comune. La zona, nella regione settentrionale di La Libertad, è da tempo teatro di violenze. Proprio per questo, già lo scorso anno era stato dichiarato lo stato d’emergenza, con l’obiettivo di contenere l’ondata di insicurezza e criminalità che affligge l’area.

Il governo ha annunciato l’intervento dell’unità speciale d’indagine e di reparti dedicati al contrasto di rapimenti ed estorsioni, per identificare e arrestare i responsabili del massacro.

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