Donald Trump fa causa a Colorado e Denver: Ostacolano le espulsioni dei migranti e ignorano la legge federale

Donald Trump ha avviato un’azione legale contro lo Stato del Colorado, la città di Denver e i rispettivi leader democratici, accusandoli di intralciare l’applicazione delle leggi federali sull’immigrazione. Secondo quanto riferito dal New York Times, la causa contesta una serie di norme statali e locali che impedirebbero la collaborazione con le autorità federali, come il divieto di trattenere individui sulla base di semplici detenzioni civili e il divieto di usare risorse pubbliche per aiutare nei rimpatri.
Nel ricorso si chiede al tribunale federale di dichiarare incostituzionali queste leggi, definite “politiche disastrose” che comprometterebbero la supremazia della legislazione federale. Il governatore Jared Polis ha risposto affermando che il Colorado non è uno Stato santuario e che mantiene regolarmente la cooperazione con le autorità federali. Il sindaco di Denver, Mike Johnston, ha difeso le norme locali, sostenendo la necessità di proteggere strutture come scuole e ospedali da interventi delle forze federali.
L’azione legale si inserisce in una strategia più ampia della presidenza Trump per forzare governi locali e municipali a supportare le operazioni di espulsione dei migranti. Cause simili sono già state intentate contro Illinois, Chicago e Rochester. La campagna legale è accompagnata da un ordine esecutivo firmato da Trump contro i territori “santuario” e da minacce dell’ex “zar dei confini” Tom Homan verso chi ostacola le operazioni dell’ICE.
Il Colorado è recentemente finito al centro delle polemiche dopo un raid federale che ha portato all’arresto di oltre 100 migranti irregolari. Nello stesso periodo, la città di Aurora è stata accusata di presunti legami con il cartello Tren de Aragua, accusa che le autorità locali respingono come infondata.