Alberto Stasi alla ricerca di una nuova casa lontano da Garlasco: fermato per un selfie nel primo giorno di semilibertà

Primo giorno di semilibertà per Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Il 41enne, oggi contabile in un'azienda di amministrazione condominiale, ha trascorso la sua prima serata fuori dal carcere di Bollate evitando locali affollati. "Meglio evitare", avrebbe detto ai suoi accompagnatori, come riportato da Repubblica, raccontando di essere stato riconosciuto per strada da un ragazzo che gli ha chiesto un selfie, segno che una parte dell'opinione pubblica non associa più il suo volto all'omicidio.
Con la semilibertà, Stasi può muoversi liberamente nella provincia di Milano, rispettando gli orari di rientro e senza frequentare pregiudicati. Non può recarsi a Garlasco, dove vive ancora sua madre. "La incontro dai parenti, come ho fatto quando avevo i permessi", ha confidato agli amici, aggiungendo di non essere più interessato a tornare stabilmente nel paese, preferendo concentrarsi sulla sua nuova vita a Milano e nell’hinterland, dove intende cercare casa.
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Tra i suoi progetti imminenti, visitare la Pinacoteca di Brera, passeggiare tra i padiglioni della Fiera di Rho durante eventi interessanti e riprendere l’attività sportiva, abbandonata da circa due anni. Intanto, l'omicidio di Chiara Poggi è tornato sotto i riflettori, con la Procura di Pavia che indaga su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, nel tentativo di riaprire il caso.