Donald Trump rilancia sui dazi: rivoluzione economica e trattative in arrivo da Londra a Tokyo

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Vinceremo”. Donald Trump rilancia la strategia dei dazi come leva per completare la “rivoluzione economica” degli Stati Uniti. Le prime tariffe del 10% sono già entrate in vigore, e dal 9 aprile scatteranno quelle aggiuntive, comprese le imposte del 20% sull’Unione Europea e sull’Italia. La Cina ha risposto con dazi del 34%, ma si apre la possibilità di negoziati con Washington, ipotesi valutata anche da altri paesi.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha definito la guerra commerciale “ingiusta”, postando su Facebook grafici che mostrano il calo degli indici S&P 500 e Nasdaq. Pechino accusa Washington di agire senza provocazioni e invita a risolvere le controversie commerciali con un dialogo paritario.

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Trump mantiene la linea dura e potrebbe estendere la leva dei dazi al caso TikTok, rinviando per 75 giorni la chiusura dell’app e dando tempo per una possibile acquisizione americana. Intanto, secondo il Washington Post, il Regno Unito sarebbe pronto a significative concessioni per siglare un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Il premier Keir Starmer starebbe lavorando in sintonia con Emmanuel Macron, aprendo all’idea di un coordinamento europeo nei negoziati con Trump.

Anche in Asia si moltiplicano le iniziative diplomatiche. Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha fissato un incontro con Trump per discutere della crisi commerciale. Da Singapore, il premier Lawrence Wong ha annunciato che il paese non risponderà con dazi, ma ha avvertito del rischio crescente di una guerra commerciale globale. La Cambogia, colpita da tariffe del 49%, ha lanciato segnali di distensione, chiedendo una riduzione delle imposte per migliorare i rapporti bilaterali.

Trump, pur utilizzando toni forti su Truth Social, ha manifestato disponibilità al dialogo, accogliendo positivamente l’apertura del Vietnam, che ha attivato i contatti tra il presidente To Lam e la Casa Bianca.