Israele colpisce la Siria: 13 morti nei raid contro basi militari e miliziani armati

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Israele ha inviato un chiaro "avvertimento" alla Siria, sottolineando che non tollererà la presenza di "forze ostili" ai suoi confini che possano minacciare la sua sicurezza. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha rivolto un messaggio esplicito al presidente siriano ad interim, Ahmed al-Sharaa, in seguito a recenti scontri e raid aerei che hanno causato almeno 13 morti, segnando una nuova escalation nelle relazioni tra Damasco e Tel Aviv.

Gli attacchi israeliani hanno colpito diverse zone della Siria. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, quattro persone sono state uccise in un raid che ha preso di mira un aeroporto militare nella provincia centrale di Hama, causando anche feriti tra il personale del ministero della Difesa e rendendo la struttura completamente inutilizzabile. L'agenzia statale siriana Sana ha riferito che un aereo israeliano ha colpito nei pressi di un edificio di ricerca scientifica nel quartiere Barzeh di Damasco, già preso di mira in passato. Inoltre, un raid è stato condotto contro una base aerea vicino a Palmira.

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Nella provincia di Daraa, le autorità locali hanno denunciato che nove civili sono stati uccisi e diversi feriti in un'operazione israeliana vicino alla città di Nawa, descritta come la più profonda incursione via terra di Israele nella Siria meridionale fino ad ora. Secondo l'Osservatorio, le vittime erano uomini armati locali uccisi mentre tentavano di affrontare le forze israeliane, in risposta alle richieste di jihad contro l'incursione israeliana provenienti dalle moschee della zona. Un portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) ha dichiarato che i militari stavano conducendo un'operazione nell'area di Tasil, vicino Nawa, per sequestrare armi e distruggere infrastrutture terroristiche, quando diversi uomini armati hanno aperto il fuoco contro di loro; le forze israeliane hanno risposto eliminando diversi terroristi armati sia da terra che dal cielo, senza subire perdite.

Il nuovo governo di Damasco ha accusato Tel Aviv di aver scatenato una campagna militare per destabilizzare la Siria, definendo questa escalation "ingiustificata" e un tentativo deliberato di aggravare le sofferenze del popolo siriano. Da parte sua, Katz ha definito gli attacchi aerei un avvertimento e ha lanciato un monito ad al-Sharaa, avvertendo che permettere a forze ostili di entrare in Siria e minacciare gli interessi di sicurezza israeliani comporterà un prezzo elevato. Ha inoltre chiarito che l'attività dell'Aeronautica militare contro gli aeroporti T4, di Hama e della zona di Damasco invia un messaggio chiaro ed è un avvertimento per il futuro.

Israele intende impedire che armi sofisticate cadano nelle mani delle nuove autorità siriane, considerate jihadiste. A febbraio, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha auspicato che la Siria meridionale venga completamente smilitarizzata, sottolineando che Tel Aviv non accetterà la presenza delle forze del nuovo governo di Damasco, guidato dagli islamisti, vicino al territorio israeliano. A dicembre, con il Paese arabo nel caos, Netanyahu aveva ordinato all'esercito di entrare nella zona cuscinetto pattugliata dalle Nazioni Unite sulle Alture del Golan, che separava le forze israeliane e siriane lungo la linea di armistizio del 1974.