Fibromialgia: prosegue lo sciopero della fame per il riconoscimento nei LEA

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La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, affaticamento, disturbi del sonno e alterazioni cognitive, che colpisce circa 1,5-2 milioni di italiani, prevalentemente donne tra i 40 e i 60 anni. Nonostante la sua diffusione e l'impatto sulla qualità della vita dei pazienti, la fibromialgia non è ancora riconosciuta nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del Servizio Sanitario Nazionale, rendendo difficile l'accesso a diagnosi e trattamenti adeguati.

Per sensibilizzare le istituzioni su questa problematica, l'Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF ODV) ha avviato uno sciopero della fame a staffetta, iniziato il 29 ottobre 2024 e tuttora in corso. Ogni partecipante si astiene dal cibo per 24 ore, formando una catena solidale che mira a ottenere il riconoscimento della fibromialgia come malattia cronica e invalidante. Il 9 marzo 2025, al 130° giorno di sciopero, ha aderito Barbara Suzzi, presidente del Comitato Fibromialgici Uniti (CFU-Italia), ribadendo la necessità di inserire la fibromialgia nei LEA.

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Le richieste delle associazioni includono l'inserimento della fibromialgia nei LEA, l'istituzione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale nazionale, l'applicazione di normative sul lavoro che supportino i pazienti, l'esenzione dal ticket per trattamenti farmacologici e non, la valutazione dei risultati clinici attraverso un Registro nazionale e l'approvazione di una legge che disciplini tutti gli aspetti della vita delle persone affette.

Nonostante nel 2022 siano stati stanziati 5 milioni di euro per la diagnosi, la cura e la ricerca sulla fibromialgia, le associazioni sottolineano che le persone affette attendono da troppo tempo risposte concrete per migliorare la propria condizione. La protesta continuerà fino a quando le richieste non verranno accolte in un disegno di legge che soddisfi i bisogni dei pazienti con fibromialgia.