Canada e Cina rispondono ai dazi di Trump con misure su merci statunitensi

A partire da oggi, 4 marzo 2025, entra in vigore la nuova ondata di dazi imposti dall'amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Le tariffe prevedono un aumento del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e un incremento del 10% sui prodotti cinesi. Questa decisione è stata giustificata dalla Casa Bianca con la necessità di contrastare il traffico di droga, in particolare del fentanyl, negli Stati Uniti.
La risposta del Canada
In reazione, il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha annunciato l'introduzione immediata di dazi del 25% su beni statunitensi per un valore di 30 miliardi di dollari canadesi. Questa misura rappresenta la prima fase di un piano più ampio che prevede tariffe su un totale di 155 miliardi di dollari canadesi di merci americane, con ulteriori 125 miliardi soggetti a dazi entro 21 giorni. Trudeau ha dichiarato che queste misure rimarranno in vigore fino a quando gli Stati Uniti non ritireranno le loro tariffe.
La reazione della Cina
Anche la Cina ha risposto alle tariffe statunitensi annunciando, tramite il Global Times, l'introduzione di dazi del 15% su una serie di prodotti agroalimentari americani, tra cui pollo, grano, mais e cotone, a partire dal 10 marzo. Inoltre, saranno applicate tariffe del 10% su sorgo, soia, carne di maiale, manzo, frutta, verdura e latticini. Pechino ha inoltre inserito 15 entità statunitensi in una "lista di controllo delle esportazioni" e altre dieci aziende americane nell'elenco delle "entità inaffidabili", motivando la decisione con le vendite di armi a Taiwan e la cooperazione tecnico-militare con l'isola, considerata una "provincia ribelle" da "riunificare".
Questa escalation nelle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali potrebbe avere ripercussioni significative sull'economia globale, influenzando le catene di approvvigionamento e aumentando l'incertezza nei mercati internazionali.
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