Arrestato a Milano un 38enne turco coinvolto in attentati terroristici in Europa

La Polizia di Stato di Milano ha arrestato un cittadino turco di 38 anni, residente in Italia, accusato di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità. Le accuse includono detenzione e porto abusivo di armi, traffico internazionale di armi, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, omicidi, stragi, traffico di stupefacenti, riciclaggio, falsificazione di documenti d'identificazione, ricettazione e autoriciclaggio.
L'uomo è ritenuto parte di un'organizzazione internazionale composta principalmente da cittadini turchi, con finalità terroristiche, guidata da un suo parente attualmente detenuto. Questo gruppo è stato coinvolto in attentati in diverse città europee, tra cui l'omicidio di un cittadino turco a Berlino il 10 marzo scorso e un fallito attentato a una fabbrica di alluminio in Turchia tra il 19 e il 20 marzo.
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Le indagini hanno rivelato che il leader dell'organizzazione, nonostante fosse agli arresti domiciliari in Italia per detenzione e porto di arma da fuoco, continuava a dirigere e coordinare l'organizzazione criminale, gestendo traffici di armi e droga e favorendo l'immigrazione clandestina attraverso la rotta balcanica. Il capo impartiva ordini anche per reati terroristici in Europa, utilizzando "pizzini" consegnati durante i colloqui in carcere. L'arrestato faceva parte di un gruppo arrivato in Italia a metà maggio dello scorso anno per proteggere il boss da eventuali attentati di gruppi rivali e supportarlo nelle necessità economiche, organizzative e logistiche.